Caro energia e auto elettriche, qual è il vero impatto sui costi di ricarica?

Si anima il dibattito sulle conseguenze del caro energia: un anno fa per un’auto elettrica si risparmiava fino al 70 per cento, ma ora il quadro è mutato.

Al di là dei gravi disagi patiti negli ultimi mesi da famiglie e imprese, il caro energia potrebbe avere impatti pesanti anche sulla transizione ecologica del comparto mobilità. Se, fino a un anno fa, per ricaricare un’auto elettrica si spendeva tra il 50 e il 70 per cento in meno rispetto a un veicolo tradizionale, oggi fare il pieno di elettricità può arrivare a costare addirittura di più. I dati emergono da un’analisi realizzata da Facile.it, che ha esaminato i consumi di alcuni modelli elettrici mettendoli a confronto con veicoli simili alimentati a benzina o diesel. Una tesi contestata a stretto giro dall’associazione Motus-E, che ha parlato di “conti sbagliati” e di “risultati fuorvianti”, pur non negando le difficoltà del momento. Ma andiamo con ordine.

Un gasdotto in Germania © Katja Buchholz/Getty Images

La ricerca che evidenzia un impatto del caro energia del 161 per cento

Secondo Facile.it, per caricare oggi un’auto alimentata a batteria si spende il 161 per cento in più rispetto a 12 mesi fa. Per l’analisi, il comparatore ha preso in esame tre modelli di auto nelle versioni full electric, diesel e benzina, tenendo in considerazione i consumi dichiarati dalle case automobilistiche e i prezzi di energia e carburante. Per l’elettricità è stato calcolato il costo di una ricarica casalinga, usando come valore di riferimento i prezzi in vigore nel mercato tutelato ad ottobre 2021 e nello stesso mese di quest’anno, mentre per benzina e diesel sono stati utilizzati i valori medi del prezzo alla colonnina rilevati a settembre 2021 e nell’ultima settimana di settembre dell’anno in corso.

Nel primo caso – auto utilitaria di segmento B, con cilindrata compresa tra i 100 e i 136 cavalli – per percorrere un tragitto di 1.000 chilometri il motore più conveniente è quello diesel con 71 euro di spesa, seguito da benzina (83 euro) e dall’elettrico (85 euro). Anche nel secondo caso – berlina di segmento C, con cilindrata fra i 130 e i 150 cavalli – è il gasolio a primeggiare con una spesa di 77 euro: al secondo posto si piazza l’auto elettrica con 80 euro, mentre la meno conveniente è quella a benzina con 88 euro. Solo nella terza simulazione – berlina di segmento D, con cilindrata compresa tra i 249 e i 286 cavalli – il modello elettrico risulta essere ancora oggi il più conveniente: la spesa è di 99 euro per percorrere 1.000 chilometri, contro i 108 del diesel e i 124 euro della benzina.

La quota mercato delle auto elettriche è in continua ascesa ©Jens Schlueter/Getty Images

La replica di Motus-E: dati sbagliati e risultati fuorvianti

Numeri contestati dall’associazione Motus-E, per la quale il costo dell’elettricità su cui si sono basati i calcoli di Facile.it fa riferimento esclusivamente all’energia elettrica acquistata da un cliente domestico con un prezzo volatile; sostanzialmente non si tengono in considerazione né coloro che hanno sottoscritto un contratto con tariffa bloccata, né coloro che, grazie a un impianto fotovoltaico, azzerano o abbattono i costi dell’energia: parliamo di oltre un milione di autoproduttori. Nell’indagine, inoltre, l’associazione degli stakeholder della mobilità elettrica evidenzia come non si faccia cenno a chi usufruisce di una tariffa flat per la ricarica pubblica; ovvero di un piano, soggetto ad abbonamento, in cui a fronte di una spesa fissa viene offerto al cliente un pacchetto di ricarica. Con gli abbonamenti flat, infatti, le tariffe restano comprese tra i 0,31 e i 0,35 €/kWh. Ricalcolando sulla base di questi dati la simulazione sull’auto del segmento B, si otterrebbe un costo di 55 euro invece di 85, inferiore a diesel e benzina.

In ogni caso, Motus-E sottolinea che “la crisi energetica e il relativo aumento dei prezzi delle materie prime continuano a destare la nostra preoccupazione: la situazione è insostenibile per tante famiglie e imprese, al di là di come si spostano, e per questo confidiamo che il governo italiano e tutti i ministri europei convergano su una soluzione di mitigazione e di disaccoppiamento dal prezzo del gas il prima possibile”. Anche per il futuro dell’auto elettrica, in definitiva, la partita resta più che mai aperta.

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