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Auto, tornano gli incentivi: come funzionano per il 2022 (e fino al 2024)
Gli incentivi previsti dal governo danno il via libera alle agevolazioni per l’acquisto di auto e moto elettriche, ma anche ibride e a basse emissioni.
Tornano gli incentivi auto, la misura attraverso la quale il governo cerca di favorire lo svecchiamento del parco circolante e di supportare un settore in grande difficoltà. Dopo il crollo delle vendite registrato nei mesi più difficili dell’emergenza pandemica, nelle ultime settimane la guerra in Ucraina ha finito per aggravare anche il problema dell’approvvigionamento delle componenti.
Stanziati 650 milioni di euro l’anno per i prossimi tre anni
Il decreto del presidente del Consiglio dei ministri prevede lo stanziamento di incentivi pari a 650 milioni di euro l’anno per tre anni, destinati soprattutto alle auto “alla spina”, elettriche o ibride plug-in: in tutto, si tratta di quasi 2 miliardi di euro per il triennio 2022-2024. Tutti i contribuiti sono previsti per le persone fisiche e in piccola parte per le aziende di car sharing (ma solo per l’acquisto di veicoli meno inquinanti), e non per le partite Iva; saranno erogati anche in caso di acquisto con finanziamento, purché l’intestatario mantenga la proprietà del veicolo per almeno un anno. Queste risorse fanno parte del Fondo automotive che, con la sua dotazione complessiva di 8,7 miliardi fino al 2030, dovrà sostenere l’intera filiera nella fase di transizione verso la mobilità elettrificata.
Entrando più nel dettaglio, per le vetture con emissioni comprese tra 0-20 g/km di CO2 (le elettriche) il contributo statale è di 3 mila euro, più altri 2 mila euro in caso di contestuale rottamazione. Le auto acquistate non dovranno comunque superare il prezzo di 35.000 euro + iva. In vista di una maggiore diffusione dei mezzi alimentati a batteria, questa categoria è finanziata con 220 milioni nell’anno in corso, che saliranno a 230 milioni il prossimo anno e ancora a 245 milioni nel 2024. Alle ibride plug-in, che rientrano nella fascia 21-60 g/km di CO2, è invece destinato un contributo di 2 mila euro, che potrà raddoppiare con la rottamazione. Il tetto massimo di costo è di 45.000 euro + iva e, anche in questo caso, è previsto un finanziamento a salire: 225 milioni quest’anno, 235 milioni nel 2023 e 245 milioni nel 2024.
Incentivi anche per auto a basse emissioni, veicoli commerciali e ciclomotori
Il governo ha stabilito un contributo anche per le vetture dell’ultima fascia, quella compresa tra 61-135 g/km di CO2. L’incentivo sarà pari a 2 mila euro ma sarà valido solo in caso di rottamazione, con un limite di spesa di 35 mila euro + IVA. Al contrario delle vetture meno inquinanti, in questo caso è previsto un finanziamento tendente verso il basso: 170 milioni nel 2022, 150 milioni nel 2023 e 120 milioni nel 2024. Per i veicoli commerciali N1 e N2, nuovi di fabbrica, ad alimentazione esclusivamente elettrica, ci saranno incentivi compresi tra i 4 e i 14 mila euro, con la contestuale rottamazione di un veicolo omologato in una classe inferiore ad Euro 4: per questa categoria sono stati stanziati 10 milioni, che saliranno a 15 il prossimo anno e ancora a 20 nel 2024.
La misura riguarda infine anche i ciclomotori e i motocicli. Per quelli elettrici e ibridi sono previsti due tipi di incentivi: uno senza rottamazione, pari al 30 per cento del prezzo di acquisto fino ad un massimo di 3.000 euro; e uno pari al 40 per cento del prezzo di acquisto, fino ad un massimo di 4.000 euro, con rottamazione di una moto in una classe da Euro 0 a 3. Il governo ha stanziato la stessa somma annua – 15 milioni di euro – per ognuno dei prossimi tre anni. Per i ciclomotori e motocicli termici è previsto, a fronte di uno sconto del venditore del 5 per cento, un contributo del 40 per cento del prezzo d’acquisto (e fino a 2.500 euro con rottamazione). Quest’anno la categoria è finanziata con 10 milioni, che si dimezzeranno nei prossimi due anni. Tutti gli incentivi entreranno in vigore il giorno successivo alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale; come evidenziato da Unrae, potrebbero volerci ancora alcune settimane e la misura diventerà pienamente operativa non prima del mese di maggio.
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