Le catastrofi naturali sono quintuplicate dagli anni Settanta

Uno studio dell’Omm spiega che tra il 1970 e il 2019 sono state registrate oltre 11mila catastrofi naturali di origine meteorologica o climatica nel mondo

A partire dagli anni Settanta, le catastrofi naturali di origine meteorologica sono quintuplicate, a livello globale, a causa dei cambiamenti climatici. A spiegarlo è un rapporto dell’Organizzazione meteorologica mondiale (Omm), che ha fatto sapere come nel periodo 1970-2019 il totale degli eventi registrati sia superiore a 11mila in tutto il mondo. Il che ha provocato la morte di oltre due milioni di persone e perdite economiche per 3,6 miliardi di dollari.

Inondazioni in Germania 2021
Le inondazioni che hanno colpito la Germania nel luglio del 2021 © Sebastien Bozon/Afp/Getty Images

Perle catastrofi naturali, in media 115 morti al giorno

Ciò significa che, in media, sulla Terra negli ultimi 50 anni si è manifestata una catastrofe naturale al giorno, uccidendo 115 persone e danni per 202 milioni di dollari. L’Omm ha anche classificato gli eventi in base alla loro mortalità: secondo l’agenzia delle nazioni unite possono essere attribuiti alle siccità 650mila decessi, alle tempeste oltre 577mila. Seguono poi le inondazioni (58.700 morti) e le temperature estreme (55.700).

Si tratta di fenomeni che, inoltre, colpiscono il mondo in modo estremamente diseguale. Il 91 per cento dei decessi si concentra infatti nei paesi in via di sviluppo. Ciò soprattutto per via della mancanza si sistemi di allerta e di sufficienti mezzi per la prevenzione e per i soccorsi.

Per quanto riguarda invece le cause della crescita degli eventi estremi, l’Omm cita gli studi pubblicati nel supplemento annuale del Bulletin of the American Meteorological Society, secondo i quali le attività antropiche sono considerate determinanti nella stragrande maggioranza dei fenomeni estremi registrati tra il 2015 e il 2017. Il che conferma come i cambiamenti climatici siano in gran parte dipesi dall’uomo e, con essi, gli eventi meteorologici catastrofici.

Il passaggio del ciclone tropicale Shaheen in Iran e nell’Oman

L’ultimo in ordine di tempo è legato al  passaggio del ciclone tropicale Shaheen nella regione del Golfo Persico, il cui bilancio è particolarmente pesante. Con piogge torrenziali e venti che hanno sfiorato i 150 chilometri orari, il fenomeno meteorologico ha colpito in particolare l’Iran e nell’Oman, provocando non meno di nove morti e ingenti danni.

Nel sultanato, in particolare, le strade della capitale Muscat sono state inondate. Uno smottamento è stato quindi registrato nella regione di Ar-Roussayl, provocando delle vittime. Allo stesso modo, una piena improvvisa nella stessa zona ha ucciso un bambino. Le autorità locali hanno inoltre fatto sapere che alcune persone risultano disperse.

Sull’altra riva del Golfo, in Iran, ad essere colpita è stata soprattutto la provincia sud-orientale del Sistan-Balouchistan. L’epicentro del ciclone Shaheen si trovava a circa 220 chilometri dalle coste. Il governatore della provincia, Hossein Modarres-Khiabani, ha affermato che una parte delle infrastrutture della zona, in particolare quelle legate al sistema di approvvigionamento elettrico e stradale, è stato danneggiato.

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