
Con la decisione di proteggere 400mila ettari del Grand Canyon dalle compagnie minerarie, il presidente degli Stati Uniti inizia un’opera di rammendo di una politica ambientale finora contraddittoria.
Un’inondazione senza pioggia: accade a Zermatt, ai piedi del Cervino, a causa del caldo record che ha fatto fondere una parte del ghiacciaio.
Un’intera località allagata senza che sia scesa una goccia di pioggia. L’ennesimo episodio incredibile di quest’estate, caratterizzata da ondate di caldo sempre più intense, ci porta in Svizzera. Per la precisione a Zermatt, cittadina del Canton Vallese molto frequentata dagli appassionati di sci e alpinismo, che sorge a un’altitudine di circa 1.600 metri ai piedi del Cervino.
Nella serata del 24 luglio, residenti e turisti sono stati colti di sorpresa da un’imponente massa d’acqua che ha invaso strade, case e campagne. Il torrente Triftbach era infatti uscito dagli argini, trascinando nel suo flusso impetuoso anche sabbia e pietre. Stando alle dichiarazioni rilasciate all’agenzia Keystone-ATS dall’amministrazione locale e dalla polizia cantonale, le temperature elevate (sopra i 30 gradi anche ad alta quota) hanno fuso parzialmente il ghiacciaio, svuotando un laghetto sotterraneo. Quest’ultimo ha scaricato una grande quantità di acqua e detriti nel torrente, innescando l’impressionante alluvione. Al momento non si segnalano feriti.
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