Covid-19

Coronavirus, le ultime notizie in Italia e dal mondo

Le ultime notizie sul coronavirus in diretta man mano che vengono verificate. Ecco com’è la situazione in Italia e nel mondo.

Ultimo aggiornamento: mercoledì 11 marzo ore 22:15

Coronavirus, le ultime notizie aggiornate in tempo reale

  • L’Organizzazione mondiale della sanità ha dichiarato il coronavirus una pandemia.
  • Il governo ha deciso di adottare una serie di misure drastiche nel tentativo di contenere la diffusione del coronavirus sul territorio nazionale. Il presidente del consiglio Conte ha spiegato che in tutta Italia è imposto lo stop agli spostamenti. Nella serata dell’11 marzo disposte anche le chiusure di esercizi commerciali e uffici in tutta Italia (ad eccezione dei servizi essenziali).
  • I casi positivi confermati in Italia sono 8.514, 1.004 persone sono guarite mentre 631 sono decedute. In totale sono stati 10.149 i casi totali.
  • Visto l’alto numero di contagi, si pone ora il problema di dove curare i pazienti. Le terapie intensive, già sotto sforzo da settimane, stanno esaurendo i posti disponibili.
  • A Wuhan, in Cina, hanno chiuso tutti gli ospedali provvisori dopo che anche gli ultimi pazienti sono stati dimessi o trasferiti.

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i Navigli di Milano durante l'epidemia di coronavirus
Per far fronte all’epidemia di coronavirus, ristoranti e bar saranno aperti solamente dalle 6:00 alle 18:00 © Vittorio Zunino Celotto/Getty Images

Il coronavirus in Italia

La mappa dei contagi in Italia

Il dipartimento della Protezione civile, allo scopo di garantire una sempre più efficace e trasparente comunicazione istituzionale, ha realizzato una mappa interattiva per la visualizzazione della situazione relativa al monitoraggio sanitario sul coronavirus in Italia.

Mappa del contagio da coronavirus in Italia
La mappa del contagio da coronavirus in Italia dal sito della Protezione civile

La seconda conferenza stampa del presidente del Consiglio Giuseppe Conte di mercoledì 11 marzo

“È il momento di compiere un passo in più”. Il presidente del consiglio Giuseppe Conte ha illustrato, nella serata di mercoledì 11 marzo 2020, nuove disposizioni per contrastare la diffusione del coronavirus. A partire dalla chiusura di tutti gli esercizi commerciali e degli uffici, ad eccezione di farmacie, parafarmacie, servizi essenziali come quelli bancari e postali. Rimarranno aperti anche supermercati e negozi di generi alimentari. “L’Italia – ha spiegato – sta dando prova di grande responsabilità. Il mondo ci guarda con preoccupazione, ma ci apprezza perché stiamo dimostrando grande capacità di resistenza. Domani ci ammireranno, ci prenderanno come esempio positivo perché avremo saputo vincere la battaglia. Siamo il primo paese in Europa ad essere stato colpito, ma siamo anche quello che sta rispondendo con più energia.

“È una sfida – ha aggiunto Conte – che mette a dura prova il nostro sistema sanitario nazionale, ma anche la tenuta della nostra economia. Ho fatto un patto con la mia coscienza: al primo posto ci sarà sempre la salute degli italiani. Pochi giorni fa vi ho chiesto di cambiare le vostre abitudini. La stragrande maggioranza degli italiani ha risposto in modo straordinario. Ma sapevo che si trattava di un primo passo”.

Il presidente del consiglio ha precisato che saranno chiuse anche le mense, i negozi, i pub, i ristoranti, parrucchieri, estetisti e i reparti non indispensabili alla produzione nelle industrie. Queste ultime dovranno adottare protocolli di sicurezza al fine di limitare i rischi di contagio come nel caso di cambiamenti nei turni di lavoro e fruizione di ferie anticipate. Restano attive le aziende zootecniche e le filiere che forniscono beni e servizi ad esse. “La regola madre resta che dobbiamo limitare gli spostamenti – ha aggiunto il capo del governo – salvo motivi di necessità. Dobbiamo essere consapevoli che abbiamo cominciato da poco a cambiare e l’effetto arriverà tra un paio di settimane, non da domani“.

Conte ha quindi concluso spiegando che “se i numeri dovessero continuare a crescere, non significa che dovremo affrettarci a varare nuove misure. Dobbiamo essere misurati, rigorosi e responsabili. A breve nominerò un commissario straordinario, Domenico Arcuri (amministratore delegato dell’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, ndr) che lavorerà per intensificare la distribuzione di attrezzature sanitarie e sopperire alle carenze individuate. Si coordinerà con la Protezione civile, che colgo l’occasione per ringraziare”. “Se rispetteremo tutti queste regole, usciremo prima da questa emergenza. Abbiamo la responsabilità di 60 milioni di italiani. Siamo parte di una medesima comunità. Rimaniamo distanti per abbracciarci con più calore domani”.

La conferenza stampa del presidente del Consiglio Giuseppe Conte di mercoledì 11 marzo

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte ha annunciato in conferenza stampa insieme al ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, e alla ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo un piano di 25 miliardi di euro per far fronte alla situazione straordinaria che sta vivendo l’Italia: si tratta dell’1,1 per cento del prodotto interno lordo (pil) del paese. “Abbiamo stanziato una somma straordinaria 25 miliardi da non utilizzare subito, ma sicuramente da poter utilizzare per far fronte a tutte le difficoltà di quest’emergenza”, ha spiegato Conte. “Oggi pomeriggio avrò una videoconferenza con la presidentessa Ursula Von der Leyen che si era dichiarata disponibile a venire in Italia. L’ho ringraziata e le ho detto che in questo momento possiamo lavorare nel modo più rapido possibile con una videoconferenza”. “La prima misura, che contiamo di approvare venerdì, impiegherà la metà di queste risorse, l’utilizzo dell’altra metà dipenderà anche da eventuali risorse europee. È ancora presto dire il livello di deficit che verrà raggiunto”. ha spiegato Gualtieri aggiungendo poi che “nessuno perderà il lavoro per il coronavirus”. Inoltre, è previsto un “sostegno alla liquidità delle famiglie e delle imprese tramite il sistema bancario”. La ministra Catalfo ha proposto un supporto per le famiglie, che sarà duplice: “un congedo parentale di 15 giorni ripartiti tra padre e madre in modo proporzionale, per non sbilanciare il peso sulle donne e un voucher di almeno 600 euro, che salirebbero a mille nel caso di operatori sanitari e di ricercatori, per coprire le spese di baby sitter e aiuti familiari”. Nel decreto ci sarà poi “una Cassa integrazione speciale che andrà a tutelare tutti i lavoratori indipendentemente dal settore a cui appartengono” e si prevederà “un allargamento degli ammortizzatori sociali, con la possibilità di utilizzo del fondo di integrazione salariale per le imprese da 5 a 15 dipendenti”. Circa la richiesta delle regioni Lombardia e Veneto di chiudere ulteriormente le attività nei territori, Conte ha spiegato di aver incaricato il ministro Speranza di contattare i governatori, Fontana e Zaia, per avere una richiesta formale e motivata. “Non c’è nessuna chiusura verso misure più restrittive da parte del governo, fermo restando che abbiamo già adottato un decreto che ha introdotto un regime esteso a tutta la penisola − ha spiegato Conte −. Ma seguiamo il contagio e siamo disponibili a valutare le richieste che dovessero venire dalla Lombardia e da altre Regioni”.

Un ospedale lampo al Portello di Milano

Visto il costante aumento del numero di contagi, la Regione Lombardia ha ideato un progetto che prevede di aprire un ospedale lampo con 500 letti per la terapia intensiva, simile a quelli costruiti in Cina, nella zona del Portello di Milano. L’assessore al Welfare della regione Lombardia Giulio Gallera ha spiegato che il progetto è stato consegnato alla Protezione civile e che per partire ha bisogno di 500 respiratori portatili e del personale. È stato previsto anche un piano B che prevede l’apertura di 500 posti letto “in strutture socio-assistenziali vuote o svuotabili velocemente”.

Le comunicazioni del presidente del consiglio Giuseppe Conte di lunedì 9 marzo

Lunedì 9 marzo, attorno alle 21:30, il presidente del consiglio dei ministri Giuseppe Conte ha preso la parola in una conferenza stampa. “Il governo adottato una nuova decisione. Siamo consapevoli del fatto che cambiare le nostre abitudini è molto difficile. Comprendo le famiglie e i giovani che riempiono i bar. Con il tempo, alla luce delle nostre raccomandazioni, potremo ritrovare tutto ciò. Abbiamo una crescita dei ricoveri, delle terapie intensive e purtroppo dei deceduti. Le nostre abitudini vanno perciò cambiate ora. Dobbiamo tutti rinunciare a qualcosa, per il bene dell’Italia. E lo dobbiamo fare subito. Riusciremo solo se tutti collaboreremo e ci adatteremo. Abbiamo per questo deciso di adottare misure ancora più forti, per riuscire a contenere il più possibile l’avanzata del coronavirus”. “Sto per firmare un provvedimento che sintetizziamo con l’espressione ‘io resto a casa’ – ha specificato Conte -. Tutta l’Italia sarà una zona protetta. Su tutto il territorio saranno da evitare gli spostamenti non motivati da comprovate ragioni di lavoro, casi di necessità o motivi di salute. Aggiungiamo nel provvedimento un divieto di assembramenti all’aperto e in locali aperti al pubblico”. Annullate anche tutte le manifestazioni sportive, incluso il campionato di calcio.

L’appello della Protezione civile: “Non assaltate i supermercati”

Attilio Fontana, presidente della Lombardia, regione più colpita dall’emergenza, in un’intervista a SkyTg24 si è rivolto al governo per chiedere un ulteriore irrigidimento delle misure, giudicate evidentemente non sufficienti. La proposta è infatti di “chiudere tutti gli eserciti commerciali” se non essenziali, nonché “il trasporto pubblico locale”. Il governatore ha spiegato di voler proporre ufficialmente la disposizione a Palazzo Chigi. La Protezione civile ha lanciato un appello a tutta la popolazione italiana, affinché eviti di riversarsi nei supermercati per paura che questi non vengano più riforniti nei prossimi giorni: “Non bisogna assaltare i supermercati. La catena alimentare e di distribuzione non sarà mai interrotta e i supermercati saranno sempre riforniti”, ha assicurato il vice-capo Agostino Miozzo. Secondo il quale “i negozi di generi alimentari avranno tutto il necessario per la quotidianità. Ci sarà tutto quello che serve e saranno sempre a disposizione”.

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ministri
Il presidente del consiglio Giuseppe Conte © Ricardo Ceppi / Getty images

 

Scuole e università chiuse

In tutto il paese le scuole saranno chiuse fino al 3 aprile.

Università italiana chiusa per l'epidemia di coronavirus
Le scuole e le università italiane rimarranno chiuse fino al 3 aprile per contenere l’epidemia di coronavirus © Marco Di Lauro/Getty Images

 

La digitalizzazione a supporto delle zone rosse

Imprese, associazioni e privati hanno messo e metteranno a disposizione servizi gratuiti per chi si trova nella zona rossa. Ad esempio:

    • Eolo: offre un mese di connettività Internet gratuita;

 

  • Tim: offre gratuitamente giga o traffico voce illimitati verso numeri fissi e cellulari per tutti gli utenti che risiedono in 60 comuni nella provincia di Lodi e in 23 in quella di Padova;

 

 

  • Gruppo Mondadori: ha messo a disposizione abbonamenti gratuiti per tre mesi ai magazine in formato digitale del Gruppo Mondadori;

 

 

  • Vodafone: ha sospeso i limiti di minuti, Sms e giga. Inoltre, per facilitare le procedure di smart working, ha previsto l’eliminazione dei limiti di traffico dati sulle Sim voce per le utenze di imprese e partite iva italiane;

 

 

  • Microsoft: tecnologia ed esperti di It sono a disposizione gratuitamente per permettere l’adozione di soluzioni di smart working, anche in mobilità, per piccole e medie imprese, imprese private e pubbliche, istituzioni e scuole, sia già clienti che non.

 

 

Trovate tutte le informazioni qui.

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smart working durante epidemia coronavirus
Molte imprese hanno deciso di adottare la soluzione dello smart working per i loro dipendenti © Austin Distel / Unsplash

 

Coronavirus e animali: il front desk della Lav

La Lega anti vivisezione (Lav) ha attivato un front desk contattabile al numero 06.4461325 per fornire informazioni riguardo la gestione e la cura degli animali, offrire aiuto per il coordinamento logistico nelle situazioni di crisi, raccogliere segnalazioni dalle sedi locali Lav e garantire loro supporto e coordinamento. L’associazione ha inoltre creato un fac simile della autodichiarazione necessaria per muoversi per chi ha effettivamente bisogno di spostarsi per indifferibili attività di tutela degli animali che, se non svolte, causerebbero maltrattamento agli animali stessi pregiudicandone lo stato di salute o la vita. Questa autodichiarazione servirà, ad esempio, a chi si prende cura delle colonie feline, a chi lavora nei canili o a chi si occupa dei randagi.

cane randagio in Sicilia
In Italia il randagismo è un problema reale che affligge buona parte della penisola ed è gestito in maniera inadeguata © Ingimage

 

I servizi veterinari online

Con l’invito generalizzato a restare a casa per contenere la diffusione del coronavirus, chi ha un animale e ha bisogno di un veterinario può chiedere un consulto preliminare gratuito on line in videochiamata, grazie ai servizi offerti da Vetonline24, un gruppo di veterinari professionisti iscritti all’albo che offrono una prima consulenza in internet. “Un team di specialisti, reperibile 24 ore su 24, potrà formulare una possibile diagnosi iniziale e indicare l’opzione migliore da seguire”, spiega Maurizio Albano, veterinario e fondatore di Vetonline24 ai microfoni dell’Ansa. Tutte le informazioni sono sul loro sito.

Veteriniamo
Un cagnolino dal veterinario: lo sguardo è tutto un programma… © Pixabay

 

La campagna “Io resto a casa”

Sabato sera, la diffusione della prima bozza del nuovo decreto contro la Covid-19 ha creato il panico nella popolazione di Milano. Centinaia di persone, invece di rispettare la richiesta di rimanere nelle proprie case ed evitare i contatti, si sono precipitate in stazione per abbandonare la capitale meneghina il più in fretta possibile.

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La biglietteria della stazione di Milano
Molte persone hanno cercato di lasciare Milano prima che venisse dichiarata la zona rossa per l’epidemia di coronavirus © Marco Di Lauro/Getty Images

Sui social, vip e influencer hanno diffuso dei messaggi per tranquillizzare la popolazione, riuniti sotto l’hashtag “io resto a casa”, un’iniziativa nata proprio in rete rilanciata dal ministro per i Beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini che invita a limitare le relazioni sociali per combattere la diffusione della Covid-19.

Antonella Clerici ad esempio ha raccontato di come stia passando il tempo in casa insieme a sua figlia, cucinando, guardando film e facendo i compiti. “Ne approfitto per fare quelle cose che non ho mai tempo di fare”, ha affermato. Giuliano Sangiorgi della band Negramaro è rimasto molto colpito dalle immagini della stazione di Milano e ha deciso di scrivere una canzone per far riflettere i suoi fan che recita: “Approfittiamone per ricordare / quanto è importante la vita insieme”. Anche Claudio Baglioni ha invitato i suoi seguaci a rimanere nelle proprie case scrivendo su Twitter che si tratta di “Un piccolo sacrificio adesso, per evitarne uno più grande domani”.

Anche i musei hanno partecipato all’iniziativa, postando sulla rete le proprie opere e invitando le persone a scoprirle direttamente da casa loro. Fino adesso hanno aderito: i musei reali di Torino, Pompei , il Colosseo, gli Uffizi, Palazzo Reale di Napoli, il museo Egizio, Palazzo Barberini, la Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea di Roma, il museo archeologico di Cagliari, il parco archeologico dei campi Flegrei, il museo d’arte orientale di Venezia, Capodimonte, il Museo Omero di Ancona, la Galleria Nazionale dell’Umbria, il Museo di San Martino.

Il coronavirus nel resto del mondo

 

La mappa dei contagi nel mondo

L’università americana Johns Hopkins ha messo a punto una mappa interattiva, aggiornata quotidianamente con il numero dei contagi, dei decessi e dei guariti. Secondo i dati raccolti dall’agenzia Afp, aggiornati alle 18 di martedì 10 marzo, sarebbero 117.339 i contagiati da coronavirus in tutto il mondo in 107 nazioni. I morti sono invece 4.251.

 La situazione in Germania

La Germania ha superato la soglia dei mille casi di coronavirus. Secondo l’istituto Robert Koch, l’organizzazione responsabile per il controllo e la prevenzione delle malattie infettive, sono almeno 1.200 i casi accertati. La città di Neustadt (Dosse), nel Brandeburgo, si è messa in auto-quarantena per paura di un contagio dopo che uno degli abitanti è risultato positivo al test.

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La situazione in Francia

Sono 1.784 i contagi registrati in Francia; 33 persone sono decedute. Finora tutti le vittime registrate nell’Esagono erano persone anziane con patologie preesistenti. “La nostra priorità numero uno è quella di proteggere le persone più fragili di fronte a questo nuovo coronavirus”, ha dichiarato il presidente francese Emmanuel Macron. Il ministro della cultura Franck Riester è risultato positivo al test https://youtu.be/9S1cK7t_ED4

La situazione in Spagna

Dopo un’impennata nel numero dei casi, ora più di 1.700, il governo spagnolo si sta preparando ad implementare misure più drastiche di contenimento del virus. La prima è arrivata dalla Madrid dove si è deciso di chiudere le scuole.

avviso su vetrina in spagna durante coronavirus
Madrid ha deciso di chiudere le scuole per contenere i contagi da coronavirus © Pablo Blazquez Dominguez/Getty Images

 

La situazione negli Stati Uniti

Sono saliti a più di mille i casi confermati di coronavirus negli Stati Uniti. La California, lo stato di Washington e New York hanno finora il numero maggiore di casi. I decessi sono 27, 23 nello stato di Washington, due in Florida ed due in California. Le autorità della Silicon Valley hanno emesso un’ordinanza che vieta gli assembramenti di più di mille persone.

Aereoporto americano vuoto durante il coronavirus
Sono saliti a 546 i casi confermati di coronavirus negli Stati Uniti © Spencer Platt/Getty Images

 

La situazione in Iran

In Iran sono stati registrati 7.161 contagi e 237 persone sono morte. Le autorità hanno deciso di tenere chiuse le scuole e le università fino al 19 marzo, giorno di inizio della festa nazionale che si protrarrà poi fino ai primi di aprile. Il governo però, ha precisato che la misura non deve essere vista come un’opportunità per viaggiare e che “Chiunque presenta i sintomi verrà trasferito in quarantena”, ha spiegato Saeed Namaki, ministro della Salute iraniano. Il provvedimento si applica nelle quattro province – Teheran, Gilan, Qom e Isfahan – dove sono stati registrati i numeri più alti di contagi e prevede visite porta a porta per accertare le condizioni di salute degli abitanti e la disinfezione dei luoghi pubblici.

La situazione in Cina

Sabato 7 marzo, intorno alle 19:30, è crollato lo Xinjia express hotel, nella citta’ cinese di Quanzhou, che veniva usato come struttura per la  quarantena. Al momento del crollo, le cui ragioni sono ancora ignote, c’erano circa settanta persone all’interno. I soccorritori sono riusciti a portarne in salvo una quarantina, ma almeno dieci hanno perso la vita. Le ricerche dei dispersi sono ancora in corso.

 

La situazione in Corea del Sud

La Corea del Sud ha registrato 242 nuovi casi interrompendo il trend di diminuzione dei contagi degli ultimi giorni (131 martedì, 248 domenica, 367 sabato, 438 venerdì e 518 giovedì). Secondo gli aggiornamenti del Korea centers for disease control and prevention (Kcdc), il centro di controllo e di prevenzione delle malattie, le infezioni totali sono salite a 7.755.

operatori sanitari igienizzano treno in corea del sud contro coronavirus
Due operatori sanitari igienizzano un treno della metropolitana di Seul nel tentativo di limitare i contagi da coronavirus © Chung Sung-Jun/Getty Images

 

Le misure adottate fin qui in Europa

Intanto, in Europa i governi si stanno mobilitando di fronte all’emergenza coronavirus. Non tutti però. E senza (per ora) un coordinamento a livello comunitario. La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, ha assicurato che utilizzerà “tutti gli strumenti a disposizione” per sostenere le economie delle nazioni colpite. A partire dallo sblocco di 7,5 miliardi di euro di liquidità. A livello nazionale, in Grecia il governo ha annunciato il 10 marzo la chiusura di asili, scuole e università per due settimane. Ciò al fine di evitare il propagarsi dell’epidemia, che per ora ha colpito 89 persone, senza però far registrare alcun decesso. Più drastiche le decisioni assunte in Spagna, in particolare nella regione di Madrid: alla chiusura di istituti scolastici e atenei è stata aggiunta la sospensione dei lavori del Parlamento. Ciò a seguito del contagio di un deputato. Nel paese europeo sono 1.622 i malati e 35 le persone che hanno perso la vita. Sospesi anche tutti i collegamenti aerei con l’Italia.

Nel vicino Portogallo, il governo ha chiesto di annullare o rimandare tutti gli eventi che comportino la presenza di più di mille persone al chiuso o cinquemila all’aperto. La maratona di Lisbona, prevista il 22 marzo e che avrebbe visto la partecipazione di 30mila persone, è stata così spostata al 6 settembre. Ad oggi sono circa 40 i casi confermati di coronavirus. In Germania sono stati vietati gli assembramenti di più di mille persone, ma solo in Baviera per ora. Annullati inoltre concerti e spettacoli a Berlino fino a metà aprile.
Anche in Francia sono stati vietate tutte le manifestazioni con più di mille persone, ma ci si attende a breve che scatti lo “stadio 3” previsto dal governo, che prevede misure ben più stringenti. Per ora, soltanto nelle zone più colpite sono state chiuse le scuole. Scuole chiuse anche a Cipro e in Repubblica Ceca. Infine, l’Austria ha deciso di bloccare i treni in arrivo dall’Italia.

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