A Cosenza soffia il vento per spazzare via la corruzione

Il vento contro la corruzione soffia fino in Calabria. C’è anche una segnalazione contro l’incuria di un ospedale a Cosenza tra quelle arrivate allo sportello Alac – Allerta anticorruzione  di Transparency Italia, che ha stilato un primo bilancio dell’attività. L’allerta funziona con il meccanismo del whistleblowing, cioè segnalazioni anonime.   Nei primi tre mesi di attività

Il vento contro la corruzione soffia fino in Calabria. C’è anche una segnalazione contro l’incuria di un ospedale a Cosenza tra quelle arrivate allo sportello Alac – Allerta anticorruzione  di Transparency Italia, che ha stilato un primo bilancio dell’attività. L’allerta funziona con il meccanismo del whistleblowing, cioè segnalazioni anonime.

 

Nei primi tre mesi di attività (anche se il lancio vero è avvenuto il 3 dicembre scorso), il portale ha ricevuto 34 segnalazioni, di cui 20 sono in corso di valutazione e di approfondimento. Tra queste, diverse si riferiscono a gare d’appalto, per esempio in un’università pubblica e per la manutenzione di un bene culturale di una regione del Nord. Diverse segnalazioni riguardano il malfunzionamento dell’Inps. Il bilancio conferma il primato dell’edilizia che, prima di sanità e servizi pubblici in generale, risulta il settore maggiormente “segnalato”.

 

Nel 32 per cento dei casi il segnalante è un whistleblower, nel 26 per cento una vittima e nel 21 per cento un testimone. In quasi il 30 per cento dei casi è segnalato un abuso di posizione pubblica o di fondi, nel 18 per cento un favoritismo e a seguire casi di corruzione. Quasi il 62 per cento delle segnalazioni si riferisce a un ente pubblico.

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