La Cop16 di Cali, in Colombia, è stata sospesa per il mancato raggiungimento del quorum necessario per lo svolgimento della plenaria finale. Tempi supplementari a Roma, nel 2025, sperando che le parti trovino le risorse per tutelare la biodiversità.
Costa Rica, le prime accuse penali contro lo shark finning
Sentenza storica in Costa Rica: un’imprenditrice responsabile della morte di oltre 650 squali è stata condannata a sei mesi di carcere.
Lo shark finning è una pratica assurda e crudele ed è tra le cause dello sterminio degli squali che conta ogni anno cento milioni di vittime. Lo shark finning consiste nel tagliare le pinne allo squalo appena pescato, dunque vivo e cosciente, dopodiché l’animale viene gettato in mare agonizzante, destinato ad una morte lenta e dolorosa. Le pinne di squalo vengono utilizzate nella cucina asiatica per preparare una zuppa considerata un tempo un piatto elitario e ormai sempre più diffuso tra il ceto medio. Sarebbe questa dunque una delle cause principali della perdita di alcuni dei più grandi e preziosi predatori dei nostri mari, una zuppa. L’Unione europea ha vietato questa pratica nel 2003, ma in molte aree del mondo è ancora in vigore, ma forse qualcosa sta lentamente cambiando.
Una storica sentenza
Il tribunale di Puntarenas, città della Costa Rica, ha infatti condannato a sei mesi di carcere un’imprenditrice di Taiwan, Tseng Chang, colpevole di aver ordinato a dei pescatori 652 pinne di squalo destinate alla vendita all’estero. Si tratta della prima sentenza penale nel paese centro americano contro la pratica dello shark finning.
Una lunga vicenda giudiziaria
Il caso risale al 2011, quando una barca da pesca appartenente alla donna è stata trovata con 151 squali con le pinne mozzate a bordo. Inizialmente l’imprenditrice era stata assolta nel 2014, è stato però presentato un appello e ora la corte di Puntarenas ha giudicato l’imputata colpevole di danni alle risorse naturali della Costa Rica.
Una vittoria per gli squali
Diverse associazioni conservazioniste hanno espresso la propria soddisfazione per la sentenza. “Questa sanzione penale riflette la crescente preoccupazione per gli squali in Costa Rica e crea un importante precedente internazionale”, ha dichiarato Marco Quesada, direttore territoriale per la Costa Rica dell’organizzazione Conservation International.
La polemica con Sea Shepherd
Negli ultimi anni la Costa Rica è stata oggetto di aspre critiche da parte di Sea Shepherd, l’associazione che si batte per la tutela della fauna marina mondiale, proprio a causa dei mancati provvedimenti contro lo shark finning. Lo scorso anno l’organizzazione ha conferito a Luis Guillermo Solis Rivera, presidente della Costa Rica, il “disonore” internazionale di “Nemico degli Squali 2016”. In particolare il presidente è accusato di aver rallentato e ostacolato la protezione degli squali, per cui la Costa Rica eccelleva in passato, durante il suo mandato.
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