Covid-19

Il nuovo decreto del governo proroga le misure natalizie fino al 15 gennaio

Il governo ha prorogato al 15 gennaio le misure previste per il Natale. Scuola da casa fino all’11, criteri più rigidi per l’assegnazione delle fasce.

Il governo prolunga il Natale. A essere prorogate però non sono le festività, ma solamente le limitazioni che secondo il decreto dello scorso 18 dicembre erano previste per il periodo da Natale all’Epifania, e che invece resteranno ancora valide almeno fino al 15 gennaio. Rinviata all’11 gennaio anche la riapertura in presenza delle scuole secondarie, anche se molte regioni hanno già deciso di riaprire direttamente a febbraio. Non solo: i criteri per la definizione delle tre fasce di rischio si faranno più stringenti, dunque dopo il 15 gennaio sarà più facile entrare in zona arancione o in zona rossa.

Il Consiglio dei ministri infatti, su proposta del presidente Giuseppe Conte e del ministro della Salute Roberto Speranza, ha approvato un nuovo decreto-legge che introduce ulteriori disposizioni urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19. Il decreto prevede nel dettaglio:

  • per il periodo compreso tra il 7 e il 15 gennaio 2021, il divieto, su tutto il territorio nazionale, di spostarsi tra regioni o province autonome diverse, tranne che per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute. È comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione, con esclusione degli spostamenti verso le seconde case ubicate in altra regione o provincia autonoma;
  • nei giorni 9 e 10 gennaio 2021, l’applicazione, su tutto il territorio nazionale, delle misure previste per la cosiddetta zona arancione. Saranno comunque consentiti, negli stessi giorni, gli spostamenti dai comuni con popolazione fino a 5mila abitanti, entro 30 chilometri dai relativi confini, con esclusione degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia;
  • Il testo conferma sino al 15 gennaio, nei territori inseriti nella cosiddetta zona rossa, la possibilità di spostarsi, una sola volta al giorno, in un massimo di due persone, verso una sola abitazione privata della propria regione. Alla persona o alle due persone che si spostano potranno accompagnarsi i figli minori di 14 anni e le persone disabili o non autosufficienti conviventi.
bambini con mascherine monouso
La Dad per la scuola secondaria rimane almeno fino all’11 gennaio © Carol Coelho/Getty Images

Criteri più stringenti per le fasce arancione e rossa 

Inoltre, il testo rivede in senso restrittivo i criteri per l’individuazione degli scenari di rischio sulla base dei quali saranno applicate le misure previste per le zone “arancioni” e “rosse”: d’ora in poi con un indice di trasmissibilità (Rt) pari o superiore a 1, ovvero se ogni contagiato è in grado di contagiare almeno un’altra persona, si andrà in zona arancione (prima succedeva a partire da 1,25), mentre con l’Rt a 1,25 o più si finisce in zona rossa (finora era necessario l’1,50).

Il testo interviene inoltre sull’organizzazione dell’attività didattica nelle istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado, con la previsione della ripresa dell’attività in presenza, per il 50 per cento degli studenti, a partire dal prossimo 11 gennaio. Alcune regioni, come Veneto e Friuli-Venezia Giulia, hanno però già emesso delle ordinanze locali disponendo la didattica a distanza fino al 31 gennaio.

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