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Rompere le regole del mondo della moda è quello che sta facendo la stilista down Isabella Springmühl con Down to Xjabelle, la sua linea di abiti ispirata al Guatemala.
Ascoltare il cuore per inseguire le proprie passioni è il più grande insegnamento di vita che Isabella Springmühl, una ragazza affetta da sindrome di down, ha voluto dare al mondo diventando stilista e inaugurando il marchio di moda Down to Xjabelle ispirato al suo paese d’origine, il Guatemala.
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La passione per la moda nasce sin da piccola quando Isabella si divertiva per ore a disegnare abiti per le sue bambole e sfogliare le riviste di moda. All’età di diciassette anni il suo più grande desiderio era infatti quello di trasformare il suo amore per l’abbigliamento e i tessuti in una vera e propria professione. A causa delle sue condizioni di salute, tuttavia, non le fu concesso di accedere al programma di studi universitario dedicato al fashion design.
Convinta più che mai di voler inseguire il suo sogno e grazie all’appoggio della sua famiglia, la designer ha così iniziato a frequentare un’accademia privata per imparare i trucchi del mestiere e potersi finalmente dedicare al mondo della moda fondando Down to Xjabelle, il suo marchio di abiti e accessori.
Down to Xjabelle nasce con l’intento di fornire alle ragazze affette dalla sindrome di down abiti che si adattino alla loro conformazione fisica, ma non solo. Isabella si dedica alla creazione di borse, giacche e capi d’abbigliamento sartoriali utilizzando i tessuti tipici del Guatemala realizzati dalle donne indigene che da anni tessono a mano stoffe coloratissime tipiche della loro tradizione.
Rendendo omaggio al suo paese e portando avanti il suo progetto con determinazione e coraggio la stilista che sta conquistando il mondo della moda con i suoi disegni lancia un messaggio importante: “Voglio che le persone mi guardino per quello che sono e voglio essere un esempio per tutti i ragazzi con sindrome di down ai quali vorrei dire che, anche se all’inizio tutto sembra essere in salita, non si devono arrendere mai”.
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