Emilia-Romagna, Von der Leyen: all’Italia 6 miliardi contro il dissesto idrogeologico

La presidente della Commissione europea Von Der Leyen ieri ha visitato l’Emilia-Romagna dopo l’alluvione, poi ha rilanciato il progetto Bauhaus.

  • La presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen all’Emilia-Romagna: “Siamo con voi”.
  • Attraverso il NextGeneration Eu a disposizione 6 miliardi per la tutela del territorio.
  • Alla Biennale, la leader europea ha rilanciato il progetto Bauhaus per un’edilizia sostenibile.

La presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, oggi è stata ospite della Biennale di architettura a Venezia, per parlare del Nuovo Bauhaus europeo, il progetto varato dall’Unione europea nel settembre 2021 per aggiungere una dimensione culturale al Green Deal e accelera la transizione verde con cambiamenti tangibili sul terreno, combinando i valori dell’estetica, della sostenibilità e dell’inclusione.

Von der Leyen in Emilia-Romagna, via cielo e via terra

La mente della presidente della Commissione europea è però ancora in parte all’Emilia-Romagna, visitata ieri prima in elicottero insieme alla premier Giorgia Meloni e al presidente della Regione Stefano Bonaccini, e poi a piedi per rendersi conto personalmente dei danni subiti per via dell’alluvione che ha colpito ben 43 comuni. “Ho visto l’enorme quantità di terra ricoperta d’acqua. Ho visto le colate di fango, le innumerevoli cicatrici nel paesaggio – ha detto una Von der Leyen visibilmente scossa – Ho visto queste incredibili quantità di fango. E quando ho camminato per le strade piene di fango, ovviamente la prima impressione è di essere colpito dal danno devastante che questa forza naturale può produrre”.

Eppure, non un volto rassegnato, nessun corpo inerte: “Ma mi colpito anche la straordinaria reazione della gente dell’Emilia-Romagna. Hanno lavorato instancabilmente per pulire non solo le proprie case, ma hanno mostrato un’enorme solidarietà per aiutare i loro vicini. Abbiamo visto i cosiddetti angeli nel fango. Innumerevoli i volontari da tutta Italia. ‘Angeli nel fango.’ Abbiamo visto i soccorritori arrivare da Francia, Belgio, Slovenia e Slovacchia. Ed è stato molto bello poter dire, in quel momento, alla gente dell’Emilia-Romagna: non siete soli, l’Europa è al vostro fianco. Come dice il motto: ‘Tin bòta. L’Europa è con voi.’

I 6 milardi per il dissesto idrogeologico

Ma al di là dell’aspetto emozionale, c’è poi il lato operativo, il sostegno che l’Europa, assicura la presidente della Commissione, garantirà all’Italia per la ricostruzione. A partire dai fondi già presenti nel piano NextGeneration Eu, declinato dall’Italia nel proprio piano nazionale di ripresa e resilienza: la ricostruzione, spiega Von der Leyen “è ritrovare l’equilibrio tra natura e ambiente costruito. Il nostro piano di ripresa, NextGenerationEU, che è un piano di vasta portata e non per i danni contingenti, ha – e questo è un bene – circa 6 miliardi di euro per l’Italia per ridurre il rischio, ad esempio, di alluvioni e smottamenti”.

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Una volontaria tra le strade di Forlì © Andrea Carrubba/Anadolu Agency via Getty Images

Sull’entità dei fondi disponibili, Von Der Leyen di fatto non dissipa del tutto il caso che si era aperto nei giorni scorsi tra governo e opposizioni: la premier Meloni infatti aveva sottolineato che i fondi per il dissesto idrogeologico, nel Pnrr (missione 2, componente 4) ammontassero solo a 2,5 miliardi di euro: vero, ma oltre a questi ne sono previsti appunto altri 6,5 per la tutela del territorio, verosimilmente quelli citati dalla presidente della Commissione.

Nel piano è già previsto, d esempio, il ripristino dell’alveo del fiume Po, con la rimozione del cemento, la riattivazione delle diramazioni laterali: “riporteremo la natura sostanzialmente al fiume – annuncia la leader europea – perché sono profondamente convinta che dobbiamo fare della natura un nostro alleato, altrimenti non riusciremo mai a combattere davvero il cambiamento climatico”.

Venezia a rischio per l’innalzamento dei mari 

Così si passa dal contingente all’immanente, dall’emergenzialità alla strutturalità, dall’alluvione al cambio climatico. E dall’Emilia-Romagna, il pensiero ritorna a Venezia: “I danni che l’uomo ha arrecato al clima sono ovviamente anche molto visibili quando si è qui a Venezia. Mi è stato detto che entro la fine del secolo il livello dell’acqua a Venezia potrebbe salire da un minimo di almeno 30 centimetri a un massimo di oltre 1 metro”. Sarebbe questo ilworst case scenario’, che però è ancora evitabile, perché, spiega Von der Leyen, “possiamo fare di tutto per combattere il cambiamento climatico e quindi ridurre l’impatto e ridurre i danni che si stanno facendo”.

Anche l’edilizia – ecco il gancio con la Biennale – deve fare la sua parte. “E’ per questo che siamo qui oggi: lavoriamo sodo per ridurre le emissioni attraverso il modo in cui costruiamo e riscaldiamo le nostre case, in modo da rallentare gli effetti del cambiamento climatico, e naturalmente da questo anche rallentare l’innalzamento del livello del mare. E sappiamo che possiamo farcela. Possiamo farlo con un migliore utilizzo di energia e acqua. Possiamo utilizzare materiali naturali, come ad esempio il legno. Possiamo utilizzare più ristrutturazioni di edifici esistenti. Per preservare il nostro pianeta e la bellezza del nostro pianeta, dobbiamo urgentemente trasformare il modo in cui costruiamo e riscaldiamo le nostre case”.

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La direttiva “case green” renderebbe obbligatoria l’installazione di pannelli fotovoltaici © Eloi Omella/iStock

È questo essenzialmente ciò di cui si occupa il Nuovo Bauhaus europeo, del quale fanno parte anche le proposte di direttiva per l’efficientamento energetico degli edifici, che vedono però nell’Italia uno dei Paesi oggi meno convinti, a causa degli alti costi che comporterebbe riqualificare la gran parte patrimonio immobiliare del nostro Paese.

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