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La Ausl di Ravenna lancia un allarme sanitario: le acque alluvionali dell’Emilia-Romagna possono essere contaminate. Cosa fare per evitare conseguenze.
Le acque alluvionali che hanno invaso campi, strade, stalle, abitazioni di 43 comuni dell’Emilia-Romagna possono essere contaminate da reflui provenienti da sistemi fognari o da sostanze chimiche e da rifiuti agricoli o industriali con possibili impatti sulla salute. Al punto che oggi il Comune di Ravenna, uno dei più colpiti dagli eventi estremi degli scorsi giorni, ha lanciato un allarme sanitario e pubblicato un vademecum dell’azienda sanitaria locale con il quale si consiglia ai cittadini quali precauzioni usare.
Venerdì 26 maggio, per dare l’idea, a Conselice i residenti nel comune potranno accedere alle vaccinazioni antitetaniche d’urgenza senza appuntamento. Chi ha bisogno del richiamo può recarsi invece presso gli ambulatori vaccinali delle sedi di Lugo, Faenza, Ravenna e Cervia in orario di ambulatorio e senza appuntamento. L’Ausl (Azienda unità sanitaria locale) di Ravenna raccomanda ai cittadini prima di tutto di proteggere se stessi, durante le operazioni di sgombero e pulizia delle strade o delle case, e di evitare di esporsi a situazioni a rischio o di compiere azioni o manovre che possano compromettere la propria sicurezza o quella di altri volontari.
Quando un’alluvione impatta sul sistema fognario e sui reflui – ricorda il documento che cerca di prevenire un allarme sanitario – c’è un maggiore rischio di contrarre infezioni a carico del sistema gastrointestinale che si manifestano con vomito e/o diarrea. “Ricorda di non toccare occhi, naso e bocca con le mani sporche di fango e ogni volta che è possibile lavati con acqua e sapone”, è l’ammonimento.
Da non sottovalutare anche i possibili rischi che si corrono a utilizzare la normale acqua corrente dei rubinetti: l’azienda sanitaria ravennate raccomanda di seguire le indicazioni del comune di residenza per essere aggiornato sulla potabilità delle acque erogate.
L’acqua e l’umidità possono dare origine a muffe e spore pericolose per la salute che possono contribuire all’allarme sanitario. Cosa fare? Cercare di arieggiare il più possibile le zone della casa colpite dall’alluvione, per favorire l’asciugatura di pareti e pavimenti. Sarà importante mantenere una corretta ventilazione anche durante le attività di pulizia e ricorda di proteggere, quando possibile isolandole, eventuali zone incontaminate dalla diffusione di polvere, muffa e spore. Nel caso di contatto ravvicinato con superfici coperte da muffe, suggerisce il vademecum, “copriti naso e bocca con un panno o meglio con una mascherina, meglio se FFP2”.
Tra i comportamenti da seguire, spiccano quelli relativi alla gestione dei rifiuti, soprattutto se prodotti chimici o contenenti sostanze tossiche o comunque pericolose, materiali e sostanze sconosciute: uno smaltimento errato potrebbe contribuire a inquinare le acque alluvionali e creare molto problemi di salute. Per lo smaltimento dei rifiuti ingombranti inoltre bisogna seguire le indicazioni fornite da Hera, evitando di ostruire le strade antistanti le abitazioni con rifiuti che possano ostacolare il corretto transito dei mezzi di soccorso e le attività di rimozione dei detriti.
Fondamentale inoltre non accendere né luce né gas, né elettrodomestici, se l’impianto e le prese sono state bagnate. Sarà possibile riaccenderli in sicurezza solo dopo il controllo di personale qualificato. Con il passare dei giorni, sottolinea la Ausl. Ma bisogna fare molta attenzione anche all’utilizzo di generatori a combustione perché possono produrre monossido di carbonio o altre sostanze pericolose ed inodori.
Il vademecum dell’Ausl Ravenna suggerisce anche l’abbigliamento più idoneo per chi è occupato in opere di rimozione e smaltimento del materiale e del fango. Non dovrebbero assolutamente mancare guanti in materiale impermeabile, facilmente lavabile e disinfettabile, stivali o comunque calzature adeguate in materiale impermeabile, facilmente lavabile e disinfettabili, abbigliamento lavabile a 60°C così da eliminare ogni potenziale batterio, o in alternativa tuta monouso, occhiali o visiera in materiale lavabile e disinfettabile.
Non mancano poi altre raccomandazioni forse banali, ma senz’altro fondamentali, attraversare acque poco profonde, evitare di toccare viso, bocca e occhi con le mani non pulite, lavare sempre le mani dopo ogni contatto con acqua e terreno, compreso animali bagnati, proteggere ogni lesione, escoriazione, ferita da taglio con medicazioni impermeabili per evitare infezioni della pelle. E poi evitare assolutamente che i bambini giochino nel fango e nell’acqua sporca.
Ogni altra situazione potenzialmente pericolosa per infezioni o contagi, come il rinvenimenti di oggetti in eternit o amianto, di carcasse di animali o altre problematiche di tipo igienico sanitario, infine, va immediatamente segnalata al dipartimento di sanità pubblica.
Nel frattempo, la Procura di Ravenna ha aperto un fascicolo per disastro colposo sull’alluvione: l’inchiesta è, al momento, a carico di ignoti. A Lugo, nel ravennate, è stata ritrovata, intanto, la quindicesima vittima.
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