
La tecnologia come strumento chiave per portare prosperità e pace all’intera umanità. Se ne parla a Lugano, con ospiti d’eccezione.
La tecnologia come strumento chiave per portare prosperità e pace all’intera umanità. Se ne parla a Lugano, con ospiti d’eccezione.
Un futuro prospero per tutta l’umanità. Un futuro fatto di comprensione e confronto, capace di abbattere i muri e le differenze. Per portare la pace in tutto il pianeta. Sarà questo il tema dell’High-Tech for Peace Foundation Forum, che si terrà a Lugano il 27 e 28 maggio 2016 al Palazzo dei Congressi. Due giorni di dibattito gratuito e aperto al pubblico, fortemente voluto dalla Fondazione, nata lo scorso anno con lo scopo di promuovere a livello internazionale il tema della pacificazione di aree del pianeta caratterizzate da conflitti o tensioni geo-politiche.
Saranno quattro le aree tematiche trattate durante l’High-Tech for Peace Foundation Forum. Quattro temi di estrema attualità, che avranno sempre più spazio e sempre maggior peso nella società di domani: acqua, energia, medicina e comunicazione. Sicurezza e qualità dell’acqua, accesso all’energia per tutti, cura delle principali malattie, uso della comunicazione come strumento per costruire la pace in tutto il mondo. Questi i focus trattati da ospiti d’eccezione.
“È il momento di porre le tecnologie avanzate al centro di un dialogo globale di pace, al servizio dell’umanità e delle nuove generazioni”, dichiara Daniel Levi, presidente di High-Tech for Peace Foundation. “L’innovazione è lo strumento chiave che abbatte i muri di incomprensione, che crea un terreno comune di confronto e di progresso. High-Tech per la salute sociale, il progresso e la libertà di pensiero per fecondare la terra di pace”.
Nomi internazionali, esperti e professori universitari si avvicenderanno sul palco. Come il professor Kamel Khalili della Temple University di New York, con un intervento sulla tecnologia del “Gene editing” come tecnica innovativa per la cura delle malattie infettive come l’Aids. Ci sarà l’ingegner Bruno Tronchetti Provera, che approfondirà i temi legati all’inquinamento delle acque. Il professor Oleg Bobolsky, dell’Università di Mosca, concentrerà il proprio intervento sul ruolo dei mass media come mezzi di comunicazione per diffondere la pace.
Significativo l’intervento di Andrey Lisenkov, titolare dell’azienda Ecsco Ag, durante la conferenza stampa di presentazione del Forum: “Il nuovo mondo ha bisogno di cambiamenti e di una nuova comprensione dei problemi legati alla mobilità. Nuovi mezzi di trasporto, nuovi accordi, e una nuova architettura che utilizzi diversi tipi di mezzi saranno gli elementi chiave in qualsiasi sistema di trasporto moderno. Le basi per il commercio internazionale e per una crescita economica che soddisfi i requisiti di uno sviluppo sostenibile”.
Dopo l’esposizione al Museo della scienza e della tecnologia di Milano del 2015, la mostra interattiva e dinamica ripercorrerà a Lugano le tappe della scienza medica, mettendo in luce le scoperte e le innovazioni che ne hanno cambiato la storia, attraverso l’intuito, la passione e il genio di alcuni medici e scienziati.
La partecipazione al Forum è libera e gratuita, ma garantita dalla prenotazione online al sito: www.hightechforpeacefoundation.org
Il Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite viene premiato con il Nobel per la Pace 2020, per il suo operato contro la fame.
Disastri naturali e carestie pesano soprattutto sui Paesi già provati dai conflitti. Per i loro abitanti, emigrare potrebbe essere l’unica via d’uscita. Lo sostiene l’Institute for economics & peace.
La firma degli accordi di pace tra il governo del Sudan e i gruppi ribelli apre un nuovo capitolo per il paese dopo 17 anni di guerra civile.
La deforestazione in Amazzonia è da record nelle zone un tempo sotto il controllo delle Farc. Il nostro reportage dal cuore delle foreste abbattute a Caquetá.
Dalla letteratura alla pace, dalla chimica alla fisica, passando per l’economia e la medicina. L’elenco delle menti e delle motivazioni che le hanno portate a ricevere il premio Nobel 2019.
Abiy Ahmed da aprile del 2018 è il primo ministro dell’Etiopia. Ha aperto la strada per una riconciliazione con l’Eritrea che gli è valsa il premio Nobel.