Sognare di volare, cos’è il sogno di volare

Il sogno di volare: per alcuni assomiglia ad una lenta nuotata, per altri sono come dei salti senza peso. Quasi tutti lo abbiamo sognato almeno una volta

La psicanalisi e il sogno di volare

Per alcuni assomiglia ad una lenta nuotata, per altri sono come dei salti senza peso: quasi tutti hanno sognato almeno una volta di saper volare. La psicoanalisi, inutile dirlo, dà un’interpretazione sessuale di questo tipo di sogni. Comunque associati al piacere, più o meno pericoloso, con un controllo o senza. La lettura junghiana è più individuale: bisogna comprendere il contesto emotivo del sogno e del sognatore. Può trattarsi della rappresentazione simbolica di un momento esistenziale in cui ci si sente leggeri e potenti, ma anche senza stabilità e in balia delle correnti. Dipende dal tipo di associazioni che emergono durante il racconto o la scrittura del sogno.

Nel 1977, McCarley e Hobson, neurofisiologi e psichiatri, hanno applicato al processo onirico le moderne scoperte scientifiche, per scoprire che le ipotesi di Freud, basate su teorie obsolete, non hanno alcuna base credibile. Secondo i due ricercatori, il sogno consiste nell’attivazione autonoma e ciclica di una porzione cerebrale chiamata tronco encefalico, ad opera di un insieme di neurotrasmettitori. Quest’attivazione genera internamente delle informazioni sensoriali: immagini e sensazioni, del tutto casuali e motivazionalmente neutre. E’ poi la memoria a lungo termine ad attribuire ad esse dei significati, ed anche dei desideri e dei conflitti, ma in modo proiettivo, a posteriori.

Cosa causa il sogno di volare

E’ il sistema vestibolare, che regola il movimento coordinato degli occhi col capo, la postura e l’equilibrio, ad essere il responsabile del sogno di volare: la sua attivazione, autonoma e casuale, durante la fase REM, genera la sensazione così realistica di vertigine e altitudine, di mancanza di gravità. Senza bisogno di parlare di istinti inconsci emergenti. Resta però la possibilità di godersi e di dare un senso al volare, pur sapendo che siamo noi a fornirglielo. Lo stesso vale per il cadere (prima o poi si sogna anche quello): un impatto sconvolgente con la realtà, una minaccia all’Io che era salito troppo in alto.

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