Il primo “million seller” di Ray Charles

What’d I Say nasce casualmente durante un concerto a Brownsville, Pennsylvania, nel dicembre 1958. Una jam session che fa impazzire il pubblico presente e che convince The Genius a registrare il pezzo. Un fatto raro per Charles, dato che prima non aveva mai eseguito una canzone dal vivo prima di inciderla.   http://www.youtube.com/watch?v=xPP8w0wMRgQ   Il 18

What’d I Say nasce casualmente durante un concerto a Brownsville, Pennsylvania, nel dicembre 1958. Una jam session che fa impazzire il pubblico presente e che convince The Genius a registrare il pezzo. Un fatto raro per Charles, dato che prima non aveva mai eseguito una canzone dal vivo prima di inciderla.

 

http://www.youtube.com/watch?v=xPP8w0wMRgQ

 

Il 18 febbraio 1959 Ray Charles e le sue coriste sono negli studi della Atlantic. In cabina di regia c’è Tom Dowd, il quale dichiara: “La registrammo nello stesso modo in cui avevamo registrato tutte le altre. Ray, le ragazze e la band dal vivo nello studio piccolo, senza nessuna  aggiunta. Tre o quattro prove, ed era finita”. Il produttore riscontra però subito diversi problemi. Su tutti l’eccessiva lunghezza del pezzo per la radio – sette minuti e mezzo – e i suoni sessualmente “ambigui” emessi dal cantante e dal coro. Nell’America  di quegli anni la cosa avrebbe potuto portare a grossi guai.

 

Dowd divide il pezzo originale in due parti – What’d I Say Part I What’d I Say Part II – e toglie alcuni suoni “oltraggiosi”. Nonostante alcune critiche, soprattutto da parte dei bianchi conservatori, la canzone diventa il primo disco d’oro di The Genius, nonché uno dei grandi classici del suo repertorio. Secondo il critico musicale Robert Stephens quel mix inedito di gospel e blues rappresenta la nascita della musica soul, grande protagonista del decennio che stava per iniziare. La rivista Rolling Stone ha piazzato What’d I Say alla decima posizione della sua classifica The 500 Greatest Songs of All Time.

 

Roberto Vivaldelli

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