Incendi in Grecia. Migliaia le persone evacuate, si teme il nuovo picco di caldo atteso per il weekend

Ingente il dispiegamento di forze per contenere gli incendi in Grecia: e il peggio non è ancora passato, perché sabato le temperature saranno roventi.

  • Gli incendi in Grecia dilagano soprattutto nelle zone Lagonisi (Attica orientale), Loutraki (nei pressi di Corinto) e Dervenochori (in Beozia).
  • Le fiamme si propagano velocemente anche per via delle condizioni meteo di questi giorni, con temperature molto alte e forti venti.
  • L’emergenza non è ancora finita, perché per il weekend sono previsti più di 40 gradi

Colpita dall’ondata di caldo che persiste da giorni nell’Europa meridionale, la Grecia è alle prese con vasti incendi che – anche per via delle forti raffiche di vento – si sono sviluppati già nella giornata di lunedì 17 luglio, per poi intensificarsi nelle ore successive. Tre le aree maggiormente colpite: quella di Lagonisi, nell’Attica orientale, quella di Loutraki, città costiera nei pressi di Corinto, e i boschi di Dervenochori, in Beozia, a nord della capitale Atene. Qui, in particolare, nella notte tra martedì e mercoledì il fronte di fiamma si è esteso su oltre otto chilometri, arrivando a bruciare case e automobili nei pressi del comune di Mandra, avvolto da un forte fumo.

Vigili del fuoco incendi
Un camion dei pompieri arriva nell’area di Magoula © Spyros Bakalis/Afp via Getty Images

Centinaia di vigili del fuoco in azione per gli incendi in Grecia

Sarebbero migliaia le persone costrette a lasciare le loro abitazioni, tra cui circa 1.200 bambini e bambine che stavano partecipando a un campo estivo a Loutraki. Il governo greco ha fatto sapere che le persone sfollate saranno ospitate dagli alberghi e riceveranno un risarcimento per i danni subiti dalle loro abitazioni. Sono stati portati via anche parecchi animali, tra cui decine di cavalli, perché le fiamme si sono avvicinate alle scuderie a Kalyvia e Anavyssos, nell’Attica orientale.

L’agenzia Reuters parla di centinaia di vigili del fuoco in azione a bordo di camion, aerei ed elicotteri. Anche il dipartimento italiano della Protezione civile ha inviato in loco due Canadair. I forti venti però ostacolano le attività di soccorso, tant’è che alcuni piccoli villaggi sono tuttora difficili da raggiungere. Una delle priorità è quella di fermare le fiamme prima che si avvicinino alla raffineria di Corinto. Sono state registrate interruzioni anche al traffico ferroviario e alla circolazione nell’autostrada Atene-Corinto.

A partire da giovedì 20 luglio i venti dovrebbero attenuarsi ma, fanno sapere i meteorologi, ciò non significa che l’emergenza degli incendi in Grecia stia per finire. Al contrario, è atteso un nuovo rialzo delle temperature. La giornata di sabato 22 luglio, in particolare, potrebbe attestarsi come la più calda mai registrata quest’anno, con massime di 43 gradi.

Con il riscaldamento globale, le fiamme si propagano più facilmente

“Questa è stata la prima giornata sostanzialmente difficile di quest’estate”, ha dichiarato martedì il primo ministro greco Kyriakos Mītsotakīs. “Senza dubbio ce ne saranno altri. Gli incendi sono capitati in passato e continueranno in futuro. Questo è anche uno degli effetti della crisi climatica che stiamo subendo con crescente intensità”. Da poco rieletto per il suo secondo mandato, Mītsotakīs  ha lasciato in anticipo il summit tra leader dell’Unione europea, dell’America Latina e dei Caraibi (Ue-Celac) in corso a Bruxelles, per tornare in Grecia presso la cabina di regia della Protezione civile.

Al di là della possibile origine dolosa di alcuni roghi, infatti, da tempo gli scienziati avvertono di quanto il riscaldamento globale crei condizioni favorevoli per il propagarsi delle fiamme. Esattamente come sta succedendo in Grecia, con le temperature torride e i venti secchi di questi giorni. All’Acropoli, la principale attrazione turistica di Atene, gli orari di apertura sono già stati ridotti per precauzione durante lo scorso weekend, per poi essere ripristinati. A partire da giovedì 20 luglio, gli operatori smetteranno di lavorare alle 16.

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