L’Indonesia, lo Sri Lanka e la Thailandia sono stati colpiti da inondazioni catastrofiche, che hanno provocato complessivamente la morte di oltre 1.300 persone. Lunedì 1 dicembre centinaia di soccorritori e soldati hanno raggiunto i luoghi del disastro naturale nelle tre nazioni asiatiche, dopo che piogge torrenziali hanno provocato smottamenti e esondazioni improvvise di fiumi.
The monsoon season, intensified by storms, has unleashed some of Asia's worst floods and landslides in years. Over 500 people have died in Indonesia and more than 350 in Sri Lanka, with hundreds still missing. pic.twitter.com/oeRqcMOJWJ
Una serie di fenomeni meteorologici estremi ha provocato piogge torrenziali
Si è trattato di una serie di fenomeni meteorologici distinti, che hanno colpito in particolare l’insieme dello Sri Lanka e della grande isola di Sumatra, ma anche la porzione meridionale della Thailandia, nonché il Nord della Malesia. Una macro-regione che in questo momento è in piena stagione dei monsoni.
Il presidente dell’Indonesia Prabowo Subianto, la cui nazione ha superato da sola gli 800 morti, ha spiegato da subito che la priorità del governo è l’invio di aiuti: ”Ci sono numerosi villaggi isolati che, se Dio vorrà, potremo raggiungere”. Per questo l’esecutivo di Giacarta ha inviato anche aerei e elicotteri sul posto.
In Indonesia si cercano ancora almeno 650 dispersi, difficili i soccorsi
Si continuano inoltre a cercare i dispersi : sono almeno 650 le persone che non rispondono ancora all’appello. Secondo le organizzazioni umanitarie, l’ampiezza della catastrofe è tale da rendere senza precedenti lo sforzo dei soccorritori. “Si tratta di una sfida immensa dal punto di vista logistico”, ha dichiarato all’agenzia Afp Ade Soekadis, direttore di Merci Corps Indonesia.
The deadly flooding that has killed hundreds in Indonesia was largely the result of monsoon rains and a rare tropical storm. But something else may have played a role: deforestation. https://t.co/Ibn0jzQzLHpic.twitter.com/HQt9PFRt9F
A complicare il tutto è non soltanto la quantità di danni, ma anche la superficie estremamente estesa delle aree colpite dai fenomeni estremi. Nonostante tali difficoltà oggettive, però, cresce la frustrazione della popolazione, che si attendeva soccorsi più rapidi. Tra i sopravvissuti c’è chi parla di inondazioni arrivate “come un terremoto”, tale è stata la violenza.
Oltre 260 morti in Thailandia, danni anche in altre nazioni
La serie eccezionale di fenomeni meteorologici concatenati ha provocato, inoltre, 267 morti in Thailandia, di cui 142 soltanto nella provincia turistica di Hat Yai. Nello Sri Lanka, invece, i decessi accertati sono almeno 474; ad essi si aggiungono oltre 350 dispersi e più di 1,5 milioni di persone colpite a vario titolo dal disastro.
Heavy rains have unleashed devastating floods and landslides across South Asia. Sri Lanka, Thailand, Indonesia and Malaysia have all been hit, with rising death tolls and mass evacuations. pic.twitter.com/M8OUjfbRWx
In Malesia, fortunatamente, le vittime sono state soltanto due. Danni materiali, ma nessun morto, sono stati registrati poi nelle Filippine, in Vietnam e nel Myanmar. Secondo quanto riferito dall’Agenzia americana per l’osservazione degli oceani e dell’atmosfera (Noaa) accumuli di piogge record sono stati registrati anche in Cambogia e nel Laos.
Da decenni, gli scienziati sottolineano il fatto che l’aumento della temperatura media globale sta esacerbando gli eventi meteorologici estremi, rendendoli anche più frequenti in tutto il mondo.
La manovra all’interno della legge di bilancio prevede una riduzione del 75% delle risorse destinate al miglioramento della qualità dell’aria nel bacino padano.
Il Natale si avvicina, insieme alla voglia di fare un dono ai propri cari, senza alimentare il consumismo. Le proposte delle startup ci aiutano a centrare l’obiettivo.
Un report di Greenpeace denuncia il modello politico-economico della Russia: un intreccio di estrattivismo, autoritarismo e guerra che distrugge l’ambiente, con pesanti ripercussioni sull’ecosistema globale.
Con l’ultima revisione del Pnrr, i fondi stanziati per le Cer passano da 2,2 miliardi a poco meno di 800 milioni: preoccupazione tra gli addetti ai lavori.