Diritti umani

Iran, avvocata e attivista condannata a 38 anni e 148 frustate

Nasrin Sotoudeh, la più nota avvocata per i diritti umani in Iran condannata ad una pena durissima. Per gli osservatori può essere segno di un rafforzamento dell’establishment conservatore.

Una condanna a 38 anni di carcere e 148 frustate per aver criticato la pena di morte e difeso i diritti civili e delle donne. È la sentenza comminata a Nasrin Sotoudeh, attivista e avvocata iraniano, vincitrice del premio Sacharov per la libertà di pensiero nel 2012 e braccio destro del premio Nobel per la pace Shirin Ebadi.

A denunciarlo con un post su Facebook è il marito Reza Khandan. In mancanza di un annuncio ufficiale da parte della magistratura iraniana, informazioni contrastanti sono circolate sul numero di anni di prigione che l’avvocatessa dovrà effettivamente scontare.

 

Incitamento ad “atti immorali”

Di certo c’è che i giudici l’hanno riconosciuta colpevole di diversi reati tra cui propaganda contro il sistema, incontri ai danni della sicurezza nazionale, partecipazione al movimento contro la pena di morte e incitamento alle donne a togliersi il velo e a compiere “azioni immorali”. Una sentenza “sconvolgente e vergognosa” che giunge al termine di un processo irregolare, denuncia Amnesty International, mentre Hadi Ghaemi, direttore del Centro iraniano per i diritti umani (Chri) parla di una “farsa kafkiana” e di “schiaffo in pieno viso all’intera comunità internazionale”.

Il ruolo dei conservatori

Ad influenzare la decisione dei giudici, secondo alcuni osservatori, sarebbe stata la nomina di Ebrahim Raisi, vicino alla Guida suprema Ali Khamenei, ai vertici della magistratura iraniana. L’elezione di Raisi – esponente di punta dell’establishment più conservatore – è stata interpretata da alcuni osservatori come un segno della perdita di potere del presidente Hassan Rouhani, indebolito dal fallimento dell’accordo sul nucleare, affondato dall’amministrazione Trump.

In difesa delle donne

Sotoudeh è stata arrestata nel giugno scorso dopo una condanna in contumacia a 5 anni di prigione per spionaggio, emessa dal tribunale rivoluzionario di Teheran. Nei mesi precedenti al fermo, si era impegnata nella difesa legale di tante donne apparse in pubblico senza velo per manifestare contro l’obbligo a coprirsi il capo, imposto dalle autorità della Repubblica Islamica.

Nadrin Sotoudeh

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