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Ci sono molti modi per sostenere le attività di un’associazione come Vidas. Uno di questi è il lascito solidale. Scopriamolo attraverso le parole di una sostenitrice.
Da 40 anni Vidas mette a disposizione il lavoro dei propri operatori e volontari a beneficio di persone con patologie inguaribili. Lo fa nel segno della gratuità del servizio assistenziale e mettendo a disposizione percorsi di cura sia domiciliari sia negli hospice Casa Vidas e Casa sollievo bimbi.
Grazie al sostegno dei donatori, Vidas ha potuto offrire cure palliative ad oltre 39.000 le persone dall’anno della sua fondazione. Esistono infatti tanti modi per sostenere l’associazione, e tra questi ci sono i lasciti testamentari: atti attraverso cui è possibile lasciare in eredità i propri beni o una parte di essi a una persona o a un ente benefico. Il lascito solidale è un gesto che esprime grande umanità, dal momento che genera solidarietà anche dopo la fine della vita.
“Ho conosciuto Vidas nell’ormai lontano 1998. Il padre di una mia amica era assistito a casa e lei me ne parlava molto bene. Maria era un’amica e collega preziosa, molto materna, che mi ha fatto un po’ da mentore quando ho cominciato a insegnare matematica in una scuola elementare di Quarto Oggiaro. Per riconoscenza del servizio reso a suo padre, Maria aveva chiesto a diverse persone se volessero sostenere Vidas e io ho detto sì”.
Comincia così il racconto di Rosanna, donatrice di lungo corso di Vidas: da un’amicizia. Da quel momento Rosanna conosce sempre meglio l’Associazione ne capisce la serietà e sente di condividerne lo spirito: “Con il mio lavoro sono portata alla solidarietà, all’inclusione, all’accoglienza. Ho sempre apprezzato il lavoro di Vidas, per come cura a casa persone che altrimenti sarebbero state abbandonate.”
Così, nel 2003, Rosanna decide di sottoscrivere una polizza vita a favore di Vidas. Una decisione impegnativa, soprattutto se pensiamo che arriva in un momento storico in cui era ancora molto raro che qualcuno fosse a conoscenza della possibilità di fare un lascito solidale.
“È stata una decisione che ho preso con il pensiero rivolto al futuro. Se resto chiusa in me stessa e non aiuto gli altri che senso può avere la mia vita? Fare del bene mi fa stare bene,” continua Rosanna. “Anche adesso che dopo 43 anni di insegnamento sono andata in pensione non ho voluto regali di addio ma ho chiesto ai miei colleghi che facessero una donazione a Vidas”, come tanti anni prima aveva fatto la sua collega e amica Maria, “e hanno accettato di buon grado”.
La legge italiana prevede che ciascuno di noi possa destinare una parte del proprio patrimonio ereditario (la cosiddetta quota disponibile) a favore di organizzazioni non profit, al fine di sostenere attività a scopo benefico e solidale. Si può scegliere di donare qualsiasi tipologia di bene, di qualunque valore, perché ogni contributo è importante: può trattarsi di una polizza vita, come nel caso di Rosanna, oppure di un appartamento, o di una donazione in denaro etc.
È importante precisare un punto che è spesso fonte di fraintendimenti: effettuare un lascito testamentario a favore di un’associazione come Vidas non esclude dall’eredità i propri cari, i quali sono tutelati per legge.
Inoltre, la procedura non risulta soggetta ad alcuna imposta, inclusa quella di successione. L’intera somma viene quindi devoluta nella sua totalità a favore dell’ente predisposto, garantendone le attività nel tempo a venire.
Per facilitare la comprensione di questo strumento e incentivarne l’utilizzo, è possibile consultare la guida ai lasciti redatta da Vidas.
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