
Ha dato il via ai concerti ad alta quota ben 28 anni fa distinguendosi sin dall’inizio per il rispetto delle terre alte. Sancito anche da un manifesto.
È uscito il 22 novembre Thanks for the dance, l’album postumo di Leonard Cohen prodotto e arrangiato dal figlio Adam.
Il 22 novembre è uscito in tutto il mondo Thanks for the dance, l’album postumo del cantautore canadese Leonard Cohen prodotto e arrangiato da suo figlio Adam Cohen, anch’egli cantautore.
Tre anni fa, a 82 anni, Cohen lasciava questa terra dopo aver pubblicato You want it darker, suo ultimo lavoro ufficiale e sorta di testamento spirituale.
E proprio nei giorni dell’uscita di quel disco, parlando con un giornalista del quotidiano New York Times, Cohen rivelava di avere nuovi brani quasi pronti ma di non avere energie per poterli completare. “Sono pronto a morire”, aveva detto, “spero solo non sia troppo spiacevole”.
“He’s the last of his kind”: @ThisIsAdamCohen opens up about his first time collaborating with dad #LeonardCohen https://t.co/u4NfkRZCC6 pic.twitter.com/9LEOdFCD73
— q (@cbcradioq) October 24, 2016
“Anche nei suoi ultimi giorni di vita”, ha dichiarato Adam Cohen, “mio padre è sempre stato un uomo in continua esplorazione di se stesso e del mondo”. Per due anni, chiuso nel garage a fianco dell’abitazione del padre a Los Angeles, Adam Cohen ha lavorato sui brani di Leonard e con l’aiuto di un drappello di amici famosi tra i quali Beck, Damien Rice, Feist o la vecchia amica di Leonard Jennifer Warnes, ha sfornato un album intenso, commovente che mostra ancora una volta l’animo poetico e l’arte imperitura del grande song writer di Montreal.
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Ha dato il via ai concerti ad alta quota ben 28 anni fa distinguendosi sin dall’inizio per il rispetto delle terre alte. Sancito anche da un manifesto.
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