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È iniziato l’anno da protagonista di Matera, città della Basilicata che vive la sua rinascita diventando Capitale europea della cultura 2019. I nostri consigli sugli eventi in programma da non perdere.
Il 19 gennaio è iniziato ufficialmente l’anno di Matera capitale europea della cultura 2019, molto atteso dagli abitanti della città lucana ma anche da tutto il meridione che vede in Matera l’inizio di un riscatto da sempre atteso e mai veramente realizzato. Questa terra unica, per struttura, bellezza e storia, sarà per tutto il 2019 teatro di incontri, suggestioni e realtà che raccontino la cultura in ogni sua declinazione. Ancora molto è da definire nel programma lungo un anno, ma iniziamo a segnalarvi gli eventi da non perdere. Buon viaggio nella orgogliosa e suggestiva terra lucana di Matera.
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Non è semplice spiegare questo progetto nato per Matera 2019 ma la sua struttura completamente inedita ci spinge a immergerci in questo racconto/esperienza. L’idea è nata dall’Associazione teatro dei Sassi che propone di realizzare una visita delle città attraverso l’utilizzo di una mappa emozionale realizzata raccogliendo le memorie e i racconti degli abitanti e, via via, degli stessi visitatori. A più di 300 abitanti di Matera (selezionati in tutte le fasce di età ed estrazione sociale) è stato chiesto di elaborare la propria “mappa emozionale”, segnando su una cartina della città, e raccontando a parole, i luoghi dove sono accaduti avvenimenti personali particolarmente significativi nella propria esistenza.
Dopo un lavoro di selezione e trasformazione artistica l’insieme di tutte le mappe comporrà la Mappa emozionale madre. Da questo esercizio comunitario è stato realizzato il primo capitolo dell’Atlante, denominato La secretissima camera de lo core, un allestimento interattivo di memorie e racconti, dove i visitatori possono sperimentare questa nuova modalità di visitazione della città grazie allo scambio con gli abitanti e a un percorso narrativo e performativo. L’Atlante va dunque vissuto e partecipato per poterlo capire, ma sembra già ora entusiasmante e deve essere sembrato tale anche ad Alessandro Baricco che insieme alla sua Scuola Holden vi ha partecipato.
Si tratta di un ciclo di cinque lezioni tenute da alcuni tra più autorevoli storici contemporanei in cui si approfondirà la dimensione europea attraverso una riflessione sulla spinta degli uomini ad attraversare i confini, per curiosità e disperazione, per fame e conquista, sempre trasformando gli altri e se stessi. Per partecipare a questi eventi, come per molti altri, è necessario essere in possesso del passaporto di Matera 2019 che al prezzo di 19 euro consente di vivere l’intera esperienza, cioè 365 giorni di programmazione, 800 operatori e artisti provenienti da tutto il mondo, più di 50 produzioni culturali originali, cinque imperdibili grandi mostre.
Matera è anche un insieme di tradizioni gastronomiche antiche e gustose che la contraddistinguono da sempre, delle quali la più nota è certamente quella legata al pane. Il pane di Matera oggi merita il marchio Igp, indicazione geografica protetta, il che significa che ogni panificatore deve rispettare precise norme per produrlo. Ciò che è certo è che si tratta di un pane rustico realizzato con semola di grano duro, dalla forma unica con una crosta croccante e l’interno morbido e fragrante. Sin dalla fine del 1950 sul pane le famiglie materane imprimevano con un timbro in legno sulla pasta da infornare il proprio marchio per riconoscerlo dopo la cottura e rimarcare i valori della fecondità, della forza e della difesa. Il marchio intendeva trasmettere le virtù omeopatiche dei simboli stessi. Numerosi timbri del pane di Matera sono conservati ed esposti presso il Museo archeologico nazionale Domenico Ridola a Matera. Il festival Breadway parte da tutto questo bagaglio di tradizione e propone momenti di incontro, laboratori e racconti per avvicinare quanti più possibile all’arte bianca. Tutto sfocerà nella produzione del pane europeo del 2019, del resto non è questo l’alimento comune a tutto il mondo o quasi?
Artista di grande talento, riconosciuto internazionalmente come uno dei più grandi trombettisti dei giorni nostri, Paolo Fresu è anche uomo di grande sensibilità e cultura che da sempre stringe rapporti stretti con le terre che lo ospitano. Specie se si tratta di territori difficili, come la sua Sardegna, come lo è Matera. E a Matera Paolo si esibirà in una delle più belle sale da esposizioni della Basilicata, dove vi è un’acustica particolare. inserita nel contesto di Palazzo Lanfranchi. Si traccia così una linea di continuità con il 1992, anno in cui, nella stessa sala, l’allora giovane Paolo Fresu registrava il disco dal titolo “Nella sala delle arcate” ospite dell’Orchestra Utopia diretta dal Maestro Bruno Tommaso. L’appuntamento è per il 24 settembre iazzetta Pascoli
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