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La società italiana di food delivery nata da tre romani ha innovato la gestione degli ordini: più diritti ai fattorini di Moovenda grazie a un nuovo algoritmo.
Da un paio di anni le società di food delivery, quelle dei fattorini che consegnano in bicicletta o in scooter i piatti dei ristoranti direttamente a casa, sono finite sotto il riflettore per quanto riguarda i diritti dei collaboratori. Dopo le polemiche sul sistema di organizzazione del lavoro tramite l’applicazione per smartphone e sulle retribuzioni dei collaboratori, considerate troppo basse dai rider, l’azienda tedesca Foodora ha deciso di lasciare l’Italia passando la mano alla spagnola Glovo. Se le più importanti società del settore sono straniere c’è una società Made in Italy come Moovenda che ha cercato un’alternativa al vecchio algoritmo di gestione degli ordini e dei fattorini.
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Moovenda è stata tra le prime aziende in Italia a riconoscere più diritti ai lavoratori, firmando una carta dei valori del food delivery e proponendo un contratto di collaborazione continuativa, una copertura assicurativa Inail in caso di infortunio, pagamento di parte dei contributi Inps e una retribuzione oraria a cui si aggiunge una componente legata ai chilometri percorsi.
Il particolare algoritmo su cui si basa il sistema di gestione degli ordini di Moovenda è “Made in Rome”: il brevetto è stato registrato dopo una proficua collaborazione con l’Università di Tor Vergata. Gli ordini vengono analizzati per realizzare percorsi con una minore perdita di tempo tra una consegna e l’altra.
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L’algoritmo ha permesso anche un’innovazione nel settore: la possibilità di realizzare consegne senza limiti di distanza, aumentando così i potenziali ordini soprattutto nelle grandi città. A Roma comunque informano che gli ordini sono disponibili all’interno del Grande raccordo anulare.
La gestione dei turni di lavoro non è in mano ad un algoritmo ma a delle persone che decidono l’assegnazione in base alle disponibilità dei fattorini.
Moovenda nasce nel 2014 come start up da un’idea dei romani Simone Terranova, Filippo Chiricozzi e Simone Ridolfi. Dopo un test di 54 ore durante lo Startup Weekend, grazie al quale hanno vinto il primo premio e in cui si doveva ideare un progetto aziendale, i fondatori di Moovenda decisero di collaborare con l’incubatore di imprese Luiss Enlabs per rendere economicamente sostenibile l’idea. La sua fondazione ufficiale avviene però nel febbraio del 2015.
A febbraio 2018 Moovenda è riuscita a raccogliere nuovi investimenti per circa un milione di euro. Un evento che è diventato notizia soprattutto perché tra gli investitori della società di food delivery c’era anche il calciatore Ciro Immobile, attaccante della Lazio e della Nazionale.
Dopo Roma l’azienda è sbarcata a Cagliari, Cosenza, Napoli, Torino e Viterbo, anche grazie ad acquisizioni di società di consegna dedicata al cibo, come accaduto a Cagliari con Delivery Sardinia e a Napoli con Jammefood.
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