
Salvatore Garau, artista sardo, ha dato vita a un museo, il Maccab, per garantire la sopravvivenza di 50 alberi sulla costa di Oristano.
Dipinto su una nave dell’ong un messaggio di supporto al capitano e all’equipaggio che salvano vite in mare. A pochi giorni dal voto in Senato per procedere nei confronti di Salvini.
È un inno alla vita il nuovo murale di Salvatore Benintende, in arte Tvboy, lo street artist siciliano noto per rappresentare le vicende di attualità legate ai diritti umani e alle questioni sociali sui muri dell’Italia e dell’Europa. Si trova su una delle imbarcazioni di Open Arms, la ong spagnola impegnata in attività di ricerca e soccorso di migranti in fuga dalla Libia nel Mar Mediterraneo. L’opera si intitola “Open your arms to life” (Aprite le vostre braccia alla vita) e raffigura una giovane donna sorridente con le braccia aperte rivolte verso il cielo. Un simbolo di speranza, che arriva a pochi giorni dal voto in Senato sull’autorizzazione a procedere nei confronti del senatore della Lega Matteo Salvini, previsto per il 30 luglio, per il processo per sequestro di persona e rifiuto di atti di ufficio per la vicenda dei 150 migranti tenuti in ostaggio in mezzo al mare nell’agosto 2019 sulla nave di Open Arms.
Conosciamo tutti il bacio tra i politici Matteo Salvini e Luigi Di Maio, realizzato ai tempi dell’insediamento del governo giallo-verde, o l’immagine del bimbo migrante su una barca di carta che stringe la sua pagella. Spesso l’artista di strada, che ormai da anni vive a Barcellona, trae ispirazione dalla scena politica e da argomenti di attualità. Come è stato anche nel caso del murales contro il razzismo dedicato a George Floyd, l’afroamericano ucciso da un agente di polizia durante un controllo a Minneapolis.
O come l’omaggio a Giovanni Falcone a Palermo, il giudice antimafia ucciso a Capaci nel 1992. “Io scelgo di parlare della contemporaneità perché l’arte contemporanea per essere tale deve parlare dei nostri tempi, ma anche perché è un documento per il futuro”, ci spiegava in occasione dell’uscita del suo libro La calle es mi museo.
Così con questa opera, realizzata a supporto del capitano Marc Reig, di Oscar Camps e di tutto l’equipaggio della Ong spagnola, l’artista invita a difendere ogni singola vita, a dispetto della politica. “L’arte è la forma più alta di speranza e ogni singola vita è più importante di qualsiasi gioco politico”, recita il post su Instagram con cui Benintende ha annunciato il nuovo murale, che vuole essere una rivendicazione del diritto alla vita, un’esortazione a continuare a lottare, una sorta di rassicurazione, per tutti coloro che vengono salvati dalla Open Arms, che si raggiungerà la terra, ma soprattutto che si trovano su una barca in cui ci si prenderà cura di loro. “Il messaggio di questa opera è un messaggio di speranza, riguarda l’importanza della vita, politica a parte. La ‘legge del mare’ vieta che chiunque venga lasciato morire in acqua”, spiega l’artista nel video che mostra la genesi del murale. Solo nel 2019 oltre 2.000 persone sono state inghiottite dal Mediterraneo, ma sono più di 20mila i morti in quelle acque negli ultimi cinque anni.
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