
Ha dato il via ai concerti ad alta quota ben 28 anni fa distinguendosi sin dall’inizio per il rispetto delle terre alte. Sancito anche da un manifesto.
Esce in questi giorni “Note Of Hope, A celebration of Woody Guthrie”. Un disco tributo alla grande leggenda del folk americano.
Incominciano con largo anticipo le iniziative previste per la
celebrazione del centennale della nascita di Woody
Guthrie, che culmineranno nel luglio 2012.
Forse Woody Guthrie è stato il più grande poeta
e cantautore popolare americano; di sicuro ha influenzato
cantautori a loro volta divenuti maestri, a incominciare da
Bob Dylan, che di lui ha detto “Per me Woody
Guthrie e’ stato l’anello di una catena. Come tutti noi lo siamo
per altre persone. Siamo tutti anelli di una catena. C’era una
grande spontaneità, una grande innocenza in lui.
Un’innocenza che mi ha sempre colpito. Era quell’innocenza che io
ricercavo. E dopo Woody e’ scomparsa per sempre”.
Il disco è stato concepito e voluto da Nora, la
figlia di Woody, e dal bassista Rob
Wasserman, che insieme hanno selezionato pezzi mai
pubblicati e di cui erano presenti solo i testi scritti da Guthrie
tra il 1942 e il 1954.
Wasserman ha poi creato gli arrangiamenti delle composizioni e ha
chiamato a interpretarle un cast di artisti d’eccezione, fra cui
Jackson Browne, Ani DiFranco, Michael
Franti, Tom Morello, Van Dyke Parks, Madeleine Peyroux
e Lou Reed.
Note of Hope è il sesto album basato
interamente su composizioni venute alla luce dopo la morte del
grande folk singer americano. Prima di questo album hanno
pubblicato lavori su testi inediti di Guthrie, Billy
Bragg insieme a Wilco (per gli album
Mermaid Avenue vol. 1 e vol. 2), la formazione di musica klezmer
contemporanea The Klezmatics e la cantante folk
americana Jonatha Brooke.
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