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Vince l’Oscar del cicloturismo l’Emilia Romagna con il Grand Tour della Valle del Savio, seguita da Marche e Lombardia. In crescita il settore, con l’e-bike che gioca un ruolo chiave.
Da sette anni a questa parte le migliori ciclovie italiane vengono premiate con l’Oscar del cicloturismo, un’iniziativa pensata per pungolare le amministrazioni, portare l’attenzione sul tema del turismo lento e creare una sana competizione tra le regioni. I premi vanno infatti ai virtuosi che si distinguono per la promozione delle due ruote e l’organizzazione di servizi mirati.
Quest’anno ad aggiudicarsi il primo posto è l’Emilia Romagna con il Grand Tour della Valle del Savio. A seguire troviamo la Regione Marche con il progetto Strade di Marca e la Regione Lombardia con la Ciclabile Valchiavenna. Menzione speciale per la Provincia Autonoma di Trento per la Green Road delle Dolomiti, mentre la menzione speciale di Legambiente è stata assegnata alla Regione Puglia per la Ciclovia dell’Ofanto.
Come avrete capito, per gli appassionati di viaggi in bici, l’Oscar del cicloturismo è l’occasione perfetta per scoprire nuove mete e pianificare la prossima vacanza. Pronti a lustrarvi gli occhi?
Durante la cerimonia degli Oscar – che quest’anno si è svolta a Matera – sono stati assegnati alle regioni i premi per le strade più belle e attrezzate per il “turismo lento”. Vince quindi la Regione Emilia Romagna con il Grand Tour Valle del Savio, un suggestivo percorso permanente di 172 chilometri su asfalto, strade dismesse, argini. Un itinerario ad anello che percorre i comuni dell’Unione dei Comuni Valle del Savio, lungo i territori attraversati dal fiume omonimo. Il Gran Tour attraversa anche il Parco delle Foreste Casentinesi, patrimonio Unesco. Innumerevoli sono i servizi per chi si muove in bici, tutti riuniti nel Valle Savio Bike Hub, un progetto all’insegna di sostenibilità e innovazione.
Sul secondo scalino del podio troviamo la Regione Marche con “Strade di Marca, pedalando tra antiche tradizioni”. Si tratta di un itinerario di 113 chilometri che fa parte di un percorso più grande, di oltre 500 chilometri, promosso da Noi Marche Bike Life. Il progetto Strade di Marca, nato dal basso tre anni fa, è cresciuto nel tempo fino a coinvolgere ben 26 comuni e cinque vallate, la Val di Chienti, la Val Potenza, la Val del Fiastra, la Vallesina e la Val Tenna. L’itinerario tocca alcuni dei borghi più belli d’Italia e passa da Cingoli “Balcone delle Marche”, portando i viaggiatori nel suggestivo territorio delle colline marchigiane con servizi a misura del cicloturismo.
Si classifica al terzo posto la ciclabile della Val Chiavenna in Lombardia, una chicca di 42 chilometri che parte dalle sponde del Lago di Como per risalire dolcemente fino alla Val Bregaglia, sul confine svizzero. Da Colico (LC) si costeggia prima il lago di Mezzola e successivamente il fiume della Mera, per raggiunhere e attraversare la bella città di Chiavenna, Bandiera Arancione del TCI e Cittaslow. Il tragitto è in gran parte su asfalto e ed è attrezzato con numerosi servizi per il cicloturista e punti di interscambio con il trasporto pubblico (treni e pullman).
Dalla giuria dell’Oscar del cicloturismo arrivano due menzioni. La prima va alla Provincia autonoma di Trento per la Green road delle Dolomiti, un percorso ciclopedonale di circa 58 chilometri quasi tutto in asfalto, tracciato in parte sul percorso della vecchia ferrovia Ora-Predazzo, con collegamento agli impianti funiviari. La ciclovia unisce la Val di Fiemme e la Val di Fassa, nella cornice delle maestose Dolomiti, Patrimonio Mondiale dell’Unesco. Il percorso inizia al confine con la provincia di Bolzano, in località S. Lugano e termina in località Penìa, nel comune di Canazei.
L’altra menzione speciale è quella di Legambiente per la Regione Puglia con la Ciclovia dell’Ofanto. Questo itinerario si sviluppa all’interno del Parco Naturale Regionale del Fiume Ofanto, a cavallo tra le province di Foggia e BAT (Barletta Andria Trani). Comprende un percorso principale dal Vulture alla foce del fiume nell’Adriatico e una diramazione lungo l’affluente principale che collega la Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese. Un’app scaricabile riassume tutti i servizi per il cicloturismo e numerosi percorsi ad anello consentono visite tematiche.
L’Italia si afferma come il primo produttore di biciclette in Europa con oltre tre milioni di pezzi venduti nel 2021 (+7 per cento rispetto al 2020) di cui l’undici per cento è rappresentato da e-bike (+25 per cento nel 2021). Sono questi i dati della ricerca L’Ecosistema della bicicletta firmata da Banca Ifis, dove leggiamo inoltre che la diffusione dell’e-bike ha permesso al settore di reggere in questi ultimi due anni. L’e-bike – prevista nel 46 per cento dei pacchetti turistici dedicati – si conferma strumento di inclusività, consentendo a un numero sempre più ampio di visitatori di accedere a territori ed esperienze altrimenti preclusi. Infatti il 38 per cento degli operatori attivi sul business cicloturistico ha registrato ricavi in crescita o stabili contro il tredici per cento degli altri business turistici e circa il 90 per cento degli operatori prevede un trend positivo anche per il biennio 2022-2023.
In Italia sono ormai circa 4.940 gli operatori turistici che hanno un’offerta dedicata al cicloturismo, pari a circa il 38 per cento del totale delle agenzie o tour operator attivi e ben 4.550 alberghi che offrono servizi dedicati alle due ruote.
Sono 8 milioni gli italiani interessati al cicloturismo, ovvero il sedici per cento della popolazione maggiorenne. Il ventaglio dei percorsi adatti per viaggiare in bici comprende circa 4.940 itinerari per un totale di 90mila chilometri, concentrati in particolare in quattro regioni del nord: Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia Romagna.
Si tratta di un mix di percorsi tra ciclopedonali, ciclabili, strade o ciclostrade. Non servono solo ciclabili o ciclovie a uso esclusivo – attualmente il 27 per cento del chilometraggio complessivo – ma percorsi comunque adatti alle due ruote di cui l’Italia è ricca, grazie anche al possibile recupero di argini e sedimi ferroviari dismessi. Oggi il 36 per cento dei percorsi sono relativi a strade senza o a basso traffico.
Nel complesso il Nord Italia rappresenta quasi la metà delle scelte di soggiorno (49 per cento) dei turisti italiani e stranieri, con il Nord Est a raccogliere oltre il 30 per cento delle richieste dei cicloturisti, grazie alla facilità d’accesso dal Nord Europa e all’ampia offerta di servizi (leader il Trentino Alto-Adige, seguito da Emilia-Romagna per l’offerta di servizi aggiuntivi superiore alla media nazionale).
Inoltre il cicloturismo non solo porta con sé i concetti di sostenibilità, salute, valorizzazione dei territori ma attiva anche un importante processo economico per il nostro paese: il ritorno delle produzioni in Europa (+11 per cento i produttori italiani nel solo 2021 e quasi tre milioni all’anno la produzione europea di biciclette da reshoring).
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