
In arrivo festival ed eventi per chi ama viaggiare in bici. Incontri, condivisione e natura al centro degli appuntamenti del cicloturismo italiano. Da Nord a Sud la nostra selezione.
Il Parco nazionale dell’Alta Murgia in bicicletta è un’esperienza da provare tra natura, storia, cultura ed enogastronomia da leccarsi i baffi. Il test della ciclovia.
Grazie al cicloturismo, l’Alta Murgia mostra un’altra faccia della Puglia, una regione che negli ultimi anni ha visto un interesse sempre maggiore dal punto di vista turistico. Oltre alle coste anche l’interno della regione riesce a sorprendere con paesaggi, luoghi di interesse, storia e cultura, soprattutto se si decide di spostarsi in bicicletta; senza dimenticare la preziosa enogastronomia locale.
Le due ruote riescono a sposarsi bene con il Parco nazionale dell’Alta Murgia che sta lavorando per avere una vocazione ciclabile. Anche grazie al passaggio della Ciclovia dell’acquedotto pugliese, tra quelle finanziate dal ministero dei Trasporti per un ulteriore sviluppo. Questa volontà attrae l’interesse anche di chi vuole promuovere il settore del cicloturismo, come vuole fare Vivi l’Italia in Alta Murgia.
È in quest’area protetta che abbiamo potuto raggiungere e ammirare il Castel del Monte, dopo un percorso tra sterrato, tratturi e stradine che fanno dimenticare di essere aperte alle macchine, raggiungibile pedalando un tratto della ciclovia Matera-Castel del Monte. Dal famoso castello a pianta ottagonale si ha una vista panoramica su tutta la vallata, fino ai colli più lontani. A parte lo strappetto finale i percorsi sono dolci e tranquilli, con presenza di pascoli arborati con peri e mandorli selvatici, i cui frutti non sono però commestibili. Tra le piante più comuni della zona troviamo la ferula e l’asfodelo. La Ferula communis, parente del finocchio selvatico, è diffusa nelle aree di pascolo perché tossica per le pecore (come per l’uomo) e i romani ne utilizzavano il legno secco come contenitore di pergamene.
Sempre da sotto il Castel del Monte è possibile seguire la ciclovia che porta a San Magno e attraversare un percorso con saliscendi adatto alle mountain bike, pieno di sorprese che incantano grazie alle spiegazioni di una guida esperta del luogo. Come l’incontro con alcuni trulli, strutture antiche che ospitavano contadini e pastori lontani dalla propria abitazione per far pascolare le greggi. I trulli con il tetto a cupola erano adibiti ad abitazione, quelli con il tetto a cono erano ideati per permettere la caseificazione del latte, alcuni sono invece dei depositi di paglia, riconoscibili per la forma più allungata. Continuando a pedalare si passa per aree agricole con i classici muretti a secco. Il percorso, in questa tratta, incrocia la Ciclovia dell’Acquedotto pugliese, mostrando quindi un potenziale cicloturistico ben più ampio di quello della zona.
Spazio alla storia e all’archeologia locale, grazie alle spiegazioni della nostra guida, con le visite a un’antica masseria, la Chiesetta Neviera e la necropoli di San Magno. La masseria nacque nel 1600, ebbe funzione di difesa dai briganti e di raccolta delle acque. L’energia elettrica è arrivata in questa struttura solo nel 1975.
La Chiesetta Neviera è un piccolo edificio non più utilizzato la cui parte superiore era usata effettivamenete come luogo di culto ma aveva una parte sotterranea, profonda tra i sei e gli otto metri, dedicata alla conservazione di blocchi di ghiaccio preparati durante la stagione fredda per avere una scorta di acqua quando questa era più scarsa.
Un tempo le Murge erano molto più abitate, per questo sono nate varie necropoli. Quella di San Magno ha una lunghezza di due chilometri: lo spazio stretto mostra come i morti venivano sepolti in posizione fetale, simbolo di rinascita.
Non distante da questi luoghi è il Pulo di Altamura. Si tratta di una dolina, un fenomeno carsico realizzato da due fiumi sotterranei che hanno scavato una grotta che è successivamente implosa. Dall’alto si vede quindi un avvallamento profondo novanta metri e largo cinquecento. Nelle grotte implose, non raggiungibili facilmente, sono stati ritrovati reperti del neolitico e i resti di un uomo di Neanderthal, ferito cadendosi e morto dopo aver camminato all’interno della grotta. Al museo dell’Uomo di Altamura è possibile osservare dei reperti e vedere un filmato in 3D delle grotte fino a poter osservare i restsi dell’uomo di Neanderthal, le cui ossa sono ormai inglobate nelle strutture calcaree della grotta.
L’Alta Murgia ha mostrato varie sfaccettature e può dare ancora di più, considerando che nei dintorni sono presenti i comuni di Altamura e Ruvo di Puglia, con Bari che dista poche decine di chilometri.
Uno spazio conclusivo va riservato al cibo. Ci sono locali dove si mangia bene, caseifici dove comprare formaggi e altri prodotti freschi, forni dove acquistare i prodotti tipici come pane, taralli e focaccia, ristoranti che hanno voglia di riscoprire la tradizione gastronomica dei prodotti selvatici dell’Alta Murgia rielaborati con spirito moderno.
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