L’uso dei sottoprodotti dell’agricoltura nei mangimi animali può permettere un risparmio ecologico e una via diversa per l’ecosostenibilità ambientale.
Glifosato, il Lussemburgo è la prima nazione europea a vietarne l’uso
Il Lussemburgo ha annunciato la messa al bando di tutti i prodotti a base di glifosato, entro la fine del 2020.
Il Lussemburgo diventerà la prima nazione dell’Unione europea ad aver vietato totalmente l’uso di glifosato sul proprio territorio. La decisione è stata annunciata il 16 gennaio dal ministero dell’Agricoltura, che ha indicato appunto il 31 dicembre prossimo come la data-limite entro la quale il pesticida Roundup prodotto dalla Monsanto – oggi di proprietà della tedesca Bayer – sarà messo al bando, assieme a tutti quelli contenente lo stesso composto chimico.
Luxembourg Set to Be First European Country to Fully Ban Glyphosate Herbicides https://t.co/vDvG3xg9nN via @SustainablePuls
— Non-GMO Report (@nongmoreport) January 17, 2020
Un piano in tre tappe per dire addio al glifosato
“Si tratta di un passo decisivo nell’ambito di un programma di sostenibilità che punta all’utilizzo di prodotti fitosanitari moderni e rispettosi dell’ambiente”, ha sottolineato in un comunicato il ministro dell’Agricoltura del Granducato, Romain Schneider. Per centrare l’obiettivo, il governo ha individuato tre tappe che dovranno essere raggiunte nel corso dell’anno.
La prima è stata fissata al 1 febbraio: si tratta della data a partire dalla quale verranno ritirate le autorizzazioni all’immissione in commercio dei prodotti a base di glifosato. La seconda tappa è prevista invece per il 30 giugno: entro la metà dell’anno, gli agricoltori che sono in possesso di tali pesticidi saranno chiamati ad esaurire le scorte a disposizione. Potranno essere infine concesse delle deroghe, il limite temperale non potrà superare il 31 dicembre.
Leggi anche: Glifosato. La storia di Martin, studente che mangia bio ed è comunque contaminato
In Austria la retromarcia del governo sul pesticida
Va detto che, già oggi, circa il 60 per cento dei coltivatori del Lussemburgo ha rinunciato all’uso di glifosato, secondo i dati diffusi dallo stesso governo. Che alla fine del 2019 ha introdotto a tale scopo un sistema di indennizzi a favore delle aziende: 30 euro per ciascun ettaro coltivato, che crescono a 50 euro nel caso di imprese vitivinicole. Aiuti che tuttavia sono stati giudicati insufficienti dal principale sindacato agricolo del paese.
Just weeks before Austria implements the world’s first historic ban on glyphosate, and the decision has been reversed due to pressure from agrochemical lobbyists ?
Help save Europe’s first-ever glyphosate ban by signing the petition ??https://t.co/Zfdit1TkFr#Glyphosate
— BioGro New Zealand (@BioGroNZ) January 13, 2020
Il ministro Schneider ritiene tuttavia che la transizione sia possibile. E ha aggiunto che l’obiettivo è di “generare un effetto-traino all’interno dell’Unione europea, tenendo conto del fatto altre nazioni come ad esempio l’Austria stanno avviando programmi simili”. Il governo di Vienna avrebbe dovuto introdurre il divieto di uso di prodotti a base di glifosato a partire dall’inizio di quest’anno. Tuttavia, all’ultimo momento l’esecutivo ha bloccato la proposta di legge.
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