Glifosato, il Lussemburgo è la prima nazione europea a vietarne l’uso

Il Lussemburgo ha annunciato la messa al bando di tutti i prodotti a base di glifosato, entro la fine del 2020.

Il Lussemburgo diventerà la prima nazione dell’Unione europea ad aver vietato totalmente l’uso di glifosato sul proprio territorio. La decisione è stata annunciata il 16 gennaio dal ministero dell’Agricoltura, che ha indicato appunto il 31 dicembre prossimo come la data-limite entro la quale il pesticida Roundup prodotto dalla Monsanto – oggi di proprietà della tedesca Bayer – sarà messo al bando, assieme a tutti quelli contenente lo stesso composto chimico.

Un piano in tre tappe per dire addio al glifosato

“Si tratta di un passo decisivo nell’ambito di un programma di sostenibilità che punta all’utilizzo di prodotti fitosanitari moderni e rispettosi dell’ambiente”, ha sottolineato in un comunicato il ministro dell’Agricoltura del Granducato, Romain Schneider. Per centrare l’obiettivo, il governo ha individuato tre tappe che dovranno essere raggiunte nel corso dell’anno.

Roundup Monsanto pesticida
Una confezione di Roundup, prodotto a base del pesticida glifosato dalla Monsanto © Philippe Huguen/Getty Images

La prima è stata fissata al 1 febbraio: si tratta della data a partire dalla quale verranno ritirate le autorizzazioni all’immissione in commercio dei prodotti a base di glifosato. La seconda tappa è prevista invece per il 30 giugno: entro la metà dell’anno, gli agricoltori che sono in possesso di tali pesticidi saranno chiamati ad esaurire le scorte a disposizione. Potranno essere infine concesse delle deroghe, il limite temperale non potrà superare il 31 dicembre.

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In Austria la retromarcia del governo sul pesticida

Va detto che, già oggi, circa il 60 per cento dei coltivatori del Lussemburgo ha rinunciato all’uso di glifosato, secondo i dati diffusi dallo stesso governo. Che alla fine del 2019 ha introdotto a tale scopo un sistema di indennizzi a favore delle aziende: 30 euro per ciascun ettaro coltivato, che crescono a 50 euro nel caso di imprese vitivinicole. Aiuti che tuttavia sono stati giudicati insufficienti dal principale sindacato agricolo del paese.

Il ministro Schneider ritiene tuttavia che la transizione sia possibile. E ha aggiunto che l’obiettivo è di “generare un effetto-traino all’interno dell’Unione europea, tenendo conto del fatto altre nazioni come ad esempio l’Austria stanno avviando programmi simili”. Il governo di Vienna avrebbe dovuto introdurre il divieto di uso di prodotti a base di glifosato a partire dall’inizio di quest’anno. Tuttavia, all’ultimo momento l’esecutivo ha bloccato la proposta di legge.

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