Investimenti sostenibili

La crescita inarrestabile degli investimenti sostenibili, che superano i 30mila miliardi di dollari

Gli investimenti sostenibili continuano a crescere, in tutto il mondo. Una buona notizia per chi è convinto del fatto che la finanza non debba essere solo profitto fine a se stesso.

Potendo scegliere come far fruttare i propri risparmi, a parità di rendimento, l’88 per cento degli italiani preferirebbe gli investimenti sostenibili. È uno dei dati più incoraggianti dell’Osservatorio nazionale sullo stile di vita sostenibile effettuato da LifeGate in collaborazione con Eumetra MR, che dipinge un Paese in cui la sostenibilità è finalmente un tema da prima pagina. Ma, quando bisogna passare dalla teoria alla pratica, come stanno le cose? La finanza sostenibile è un’opzione concreta o rappresenta ancora una rara eccezione all’interno di un panorama che va in tutt’altra direzione?

La risposta sta tutta in un numero: poco meno di 31mila miliardi di dollari. È questo il valore complessivo degli investimenti sostenibili nei principali mercati globali, un valore che cresce del 34 per cento in due anni. A dirlo è la Gsia (Global sustainable investment alliance) nella nuova edizione del suo report biennale, l’unico a mettere insieme i dati di Europa, Stati Uniti, Canada, Giappone, Australia e Nuova Zelanda. Una buona notizia per tutti coloro che credono che la finanza non sia soltanto una ricerca del rendimento a tutti i costi, ma anche uno strumento che ci permette di migliorare il mondo in cui viviamo.

Quanto valgono gli investimenti sostenibili in Europa e nel mondo

Con un volume di investimenti che è poco meno della metà rispetto al totale, l’Europa si conferma l’epicentro della finanza responsabile. Seguono gli Usa con il 39 per cento e, molto a distanza, Giappone (7 per cento), Canada (6 per cento) e Australia e Nuova Zelanda, col 2 per cento. Nel biennio appena trascorso il balzo in avanti più grande arriva dal Giappone, dove il volume di investimenti è letteralmente triplicato in soli due anni.

Area20162018
Europa12.04014.075
Usa8.72311.995
Giappone4742.180
Canada1.0861.699
Australia / Nuova Zelanda516734
Totale22.89030.683
Fonte: Gsia, Global Sustainable Investment Review
Dati espressi in miliardi di dollari

 

Per avere un quadro più attendibile, però, bisogna esaminare un altro dato: se si equipara a 100 il totale degli asset gestiti in un determinato mercato finanziario, qual è la percentuale rappresentata dagli investimenti sostenibili? Anche in questo caso si assiste a un progressivo incremento; fa eccezione solo il Vecchio Continente, dove però vigono criteri molto più severi per definire cosa ricada in questa categoria.

investimenti sostenibili
La percentuale rappresentata dagli investimenti sostenibili sul totale degli asset gestiti nei diversi mercati © Gsia

Proprio all’inizio di marzo di quest’anno, infatti, il Parlamento europeo ha lanciato il nuovo Piano d’azione sulla finanza sostenibile, che tra le altre cose impone uno standard condiviso per la rendicontazione dei fattori Esg. Così facendo, l’Europa vuole evitare che anche nelle piazze finanziarie si faccia ricorso al greenwashing, cioè alla pratica di presentare sotto una luce eccessivamente positiva le proprie iniziative a sfondo ambientale, sfruttandole in modo strumentale per camuffare altri impatti negativi.

Tutte le dimensioni della finanza responsabile

Su questi quasi 31mila miliardi di dollari, poco meno di 20 seguono la strategia più basilare, quella che prevede di escludere dal portafoglio i settori ritenuti poco etici (tabacco, pornografia, bombe a grappolo, armi da fuoco e così via). Fa passi da gigante anche l’integrazione dei criteri Esg (ambientali, sociali e di governance) nell’analisi finanziaria, che raggiunge 17.500 miliardi di dollari in asset, con un +69 per cento rispetto a due anni fa.

finanza responsabile
Tra le sette strategie della finanza responsabile, le esclusioni e l’integrazione delle istanze Esg fanno la parte del leone © Gsia

Gli investimenti a impatto (impact investing) continuano a crescere a ritmo sostenuto, pur mantenendosi su volumi ancora molto piccoli se rapportati alle strategie più radicate. A spartirseli sono l’Europa, con un volume di asset gestiti pari a 108 miliardi di euro (in aumento del 10 per cento sul 2016), e gli Stati Uniti, dove si raggiungono i 294 miliardi di dollari.

 

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