Come accontentare la voglia di cambiare

La voglia di cambiare va accompagnata passo passo, il modo migliore è darsi una gerarchia di obiettivi chiari e realistici, e poi cominciare dal più facile

Al ritorno da un viaggio, dopo un compleanno, durante una crisi: il bisogno di cambiare se stessi e le circostanze si fa prepotente. E talvolta il cambiamento avviene naturalmente: come un frutto maturo si stacca dall’albero e cade da solo, così compiamo scelte impegnative senza dubbi o rimpianti. Altre volte ci si scontra con l’inconscio, che va a sabotare l’entusiasmo, manifestando con varie difficoltà la sua resistenza al cambiamento. E allora sorgono impedimenti di ogni genere, paure, sfiducia. Si cerca aiuto dall’esterno: psicoterapia, consigli di esperti, cartomanti o preghiere. Ma la delega diventa ancora un modo di difendersi dall’affrontare il cambiamento. Il mondo esterno fornisce sempre, a chi li cerca, ottimi alibi per abbattere la voglia di cambiare.

La capacità di affrontare le crisi, di crescere e cambiare con la vita in modo flessibile, è in parte innata, o appresa nell’infanzia. Implica una personalità solida, aperta e fiduciosa. Può però essere sviluppata e migliorata. Quando si ha voglia di cambiare l’immaginazione aiuta: proviamo a visualizzare come saremo fra cinque anni, come ci piacerebbe essere, dove e con chi. Riconosciamoci il diritto di star bene. I desideri si realizzano, se assecondano ciò che si è.

Bisogna partire da se stessi, sempre. Cosa vorremmo cambiare? Occorre stabilire una gerarchia di obiettivi chiari e realistici, e poi cominciare dal più facile. Ogni successo alimenta la fiducia nelle proprie capacità. Ci vuole fatica, c’è sempre un prezzo da pagare per crescere. E non c’è un punto di arrivo, un porto di felicità cui giungere: s’impara ad amare il processo, a vivere con curiosità e stupore l’ennesimo problema, perché è una nuova tappa. Ricordando che per ricevere del tè la nostra tazza deve essere vuota: se è colma di vecchio tè imbevibile, non ne potrà arrivare altro.

 

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