Con Raimondo Orsini, direttore della Fondazione per lo sviluppo sostenibile, abbiamo esplorato i temi chiave degli Stati generali della green economy 2024 il 5 e 6 novembre.
Legambiente lancia l’appello contro la plastica nel Mediterraneo
Il materiale più diffuso tra i rifiuti che infestano il mar Mediterraneo è la plastica. Lo denuncia il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (Unep) e lo conferma l’attività di monitoraggio di Legambiente nel Mediterraneo. Attività che negli anni ha coinvolto otto paesi costieri (Algeria, Croazia, Grecia, Italia, Portogallo, Spagna, Turchia e Tunisia) nella raccolta
Il materiale più diffuso tra i rifiuti che infestano il mar Mediterraneo è la plastica. Lo denuncia il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (Unep) e lo conferma l’attività di monitoraggio di Legambiente nel Mediterraneo. Attività che negli anni ha coinvolto otto paesi costieri (Algeria, Croazia, Grecia, Italia, Portogallo, Spagna, Turchia e Tunisia) nella raccolta dei rifiuti nei mari e sulle spiagge evidenziando, in particolare, la presenza delle buste di plastica che costituiscono il 16 per cento di tutti i rifiuti individuati. Ulteriori stime internazionali parlano addirittura di 25 milioni di sacchetti ogni mille chilometri di costa.
L’appello di Legambiente per estendere il bando delle buste di plastica
Per questo motivo, durante l’ultima conferenza sul clima (Cop 22) di Marrakech, in Marocco, Legambiente ha lanciato l’appello, a cui hanno aderito Kyoto club e Alleanza per un Mediterraneo sostenibile, con l’obiettivo di estendere la messa al bando delle buste di plastica già in vigore in Italia, Francia e Marocco – che lo ha introdotto proprio quest’anno tra le decisioni di politica ambientale in vista della conferenza internazionale sul clima – a tutti i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo.
Ancora oggi, solo in Europa, si utilizzano 100 miliardi di sacchetti di plastica all’anno, con un consumo equivalente di 190 milioni di tonnellate di petrolio per produrli. Una loro messa al bando, quindi, potrebbe ridurre di molto il loro utilizzo, i consumi di greggio e le conseguenti emissioni di CO2. Lo dimostrano i dati relativi all’Italia, primo paese in Europa a mettere il bando ai sacchetti di plastica nel 2011, dove, nonostante il bando non sia ancora del tutto rispettato, ha comunque consentito in cinque anni una riduzione nel consumo di sacchetti di plastica del 55 per cento (da 200mila a 90mila tonnellate all’anno) e una diminuzione in termini di CO2 di circa 900mila tonnellate.
Se il bando fosse esteso a tutti i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, i risultati in termini climatici sarebbero molto più rilevanti grazie alla consistente riduzione del consumo di greggio e alla diminuzione delle emissioni di CO2, con notevoli vantaggi anche per l’ambiente marino e costiero.
Per una riduzione della plastica nel Mediterraneo, e nella vita
L’impegno di Legambiente insieme a Kyoto club e Alleanza per un Mediterraneo sostenibile non si esaurisce, quindi, con la richiesta di messa al bando delle buste di plastica. Nel mirino degli ambientalisti ci sono anche le micro particelle di plastica utilizzate nei cosmetici e nei cotton fioc non biodegradabili e compostabili. Per questo, a Marrakech è partita, insieme al bando, la proposta della definizione di un piano per ridurre e riciclare la plastica in tutti i settori e una campagna internazionale per incrementare la raccolta differenziata.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Entro il 2025, 40 porti italiani saranno dotati di spugne per assorbire gli oli. Si inizia da cinque tappe simboliche: Napoli, Messina, Brindisi, Ravenna e Trieste.
Una stretta opera di sorveglianza anti-bracconaggio ha dato i suoi frutti: il parco nazionale di Kaziranga ha quasi azzerato le uccisioni di rinoceronti.
A Palazzo Bovara apre al pubblico una tre giorni di confronto e conoscenza della moda sostenibile dal titolo Smart Closet.
Un aumento del 30% rispetto all’anno precedente, che risente anche delle conseguenze dei cambiamenti climatici.
Dall’11 al 13 ottobre a Parma c’è Fragile: il festival per trovare soluzioni e strategie per ridurre il nostro impatto sul pianeta.
Approvato quasi due anni fa, il regolamento sulla forestazione importata dovrebbe entrare in vigore il 31 dicembre. Ma in tanti chiedono una revisione.
È ormai inevitabile il superamento di un settimo “limite planetario” (su nove), legato al processo di acidificazione degli oceani.
Il territorio dell’Alta Murgia in Puglia è il dodicesimo geoparco proclamato dall’Unesco in Italia.