Il concerto milanese per Gaza, un successo di pubblico e raccolta fondi, è stata la presa di posizione più forte contro il genocidio della scena musicale italiana.
Quelli che una volta erano vizi, ora sono abitudini!
Visalia, California – 24 Dicembre 1973, Tom Johnston è chitarrista e voce principale dei Doobie Brothers. Il gruppo nasce a San Josè, in California, nel 1969 proprio dall’incontro tra Tom e il batterista John Hartman e arriva al successo grazie alla straordinaria hit Long Train Runnin’ che li fa emergere tra i tanti gruppi che negli anni
Visalia, California – 24 Dicembre 1973, Tom Johnston è chitarrista e voce principale dei Doobie Brothers. Il gruppo nasce a San Josè, in California, nel 1969 proprio dall’incontro tra Tom e il batterista John Hartman e arriva al successo grazie alla straordinaria hit Long Train Runnin’ che li fa emergere tra i tanti gruppi che negli anni 70 popolano la baia di San Francisco e i suoi dintorni.
La traduzione letterale di Doobie Brothers sarebbe i “Fratelli Doobie”, che ricorda tante altre band familiari nate in quegli anni; una su tutte, la Allman Brothers Band. Ma, se gli Allman sono davvero fratelli, i Doobie non sono neppure lontani parenti. Doobie (o Dobbs), nello slang della West Coast di quegli anni, significa spinello, canna.
La scelta del nome la dice lunga sulle abitudini dei membri della band che sono dichiaratamente assidui consumatori di cannabis.
Proprio questa notte, la vigilia di Natale, Tom Johnston si trova a Visalia, California, città in cui è nato e cresciuto. Evidentemente si appresta a festeggiare il Natale con una personale scorta di quell’erba profumata dalle foglie a sette punte. Purtroppo per lui, prima ancora che i festeggiamenti abbiano inizio, Johnston viene fermato dalla polizia che, perquisendolo, gli trova in auto una notevole quantità di marijuana.
Johnston viene processato il 10 Gennaio 1974: se la cava con una multa salatissima. Lo stesso giorno comincia le registrazioni del quarto album della band, che ispirandosi proprio all’episodio che ha coinvolto il chitarrista, sceglie il provocatorio titolo: What Were Once Vices Are Now Habits! e cioè “Quelli che una volta erano vizi, ora sono abitudini!”
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