
Per molti storici, la serata del 12 luglio 1962 al Marquee Club, viene vista come il primo vero concerto di quella che, di lì a qualche anno, verrà definita la “più grande rock band del mondo”: The Rolling Stones.
Oggi, 5 Luglio 1969 – Londra, Hyde Park 250.000 persone sono in attesa che sul palco nel parco salgano The Rolling Stones.
Oggi, 5 Luglio 1969
Londra, Hyde Park
250.000 persone sono in attesa che “sul palco nel parco” salgano
The Rolling Stones. Si respira, però, una strana atmosfera:
solo due giorni fa, il fondatore del gruppo Brian Jones è
morto affogato nella piscina della sua villa, nella campagna
inglese. Un mese prima, Brian (nel corso di una conferenza stampa)
aveva comunicato di lasciare gli Stones, sostituito dall’astro
nascente del chitarrismo rock blues britannico Mick Taylor che,
proprio oggi, fa il suo debutto ufficiale al fianco di Mick e
Keith.
Nonostante tutto, i Rolling Stones non hanno voluto cancellare il
concerto di Hyde Park.
“Sarà una grande serata in ricordo di Brian”, avevano
annunciato in coro.
Ad aprire le danze ci sono i Family, i King Crimson nella loro
prima apparizione ufficiale, Roy Harper, la Third Ear Band, Alexis
Korner e gli Screw.
Poi, dopo che il loro stage manager, Sam Cutler, li annuncia come
“the greatest rock ‘n’ roll band in the world”, la più
grande rock band del mondo (appellativo che si porteranno dietro
per altri 40 anni) Mick Jagger, Keith Richards, Bill Wyman, Charlie
Watts e Mick Taylor fanno il loro ingresso sul palcoscenico.
Come omaggio a Brian Jones, Jagger decide di leggere alcuni versi
tratti da Adone, un’elegia del poeta Percy Bissey Shelley.
“Non è morto, nè dorme: si è svegliato dal
sogno della vita”, recita commosso Mick. Poi, vengono liberate
centinaia di farfalle bianche mentre la musica comincia a scorrere
in un flusso quasi liberatorio.
Le note di Honky Tonk Women, registrata proprio in quei giorni,
entusiasmano il pubblico così come quelle di altri brani di
recente produzione come Gimme Shelter, Stray Cat Blues, Love In
Vain o Sympathy For The Devil.
Nel corso di quest’ultima, al gruppo si unisce una nutrita sezione
ritmica di percussionisti africani capitanati da Ginger Johnson.
Dal palco traspaiono i sentimenti dei musicisti: il ricordo
dell’amico scomparso; il risentimento per certe dichiarazioni della
stampa che accusano gli Stones di averne causato la morte,
l’emozione di Mick Taylor, costretto a esordire davanti a 250 mila
spettatori. Ma il concerto è anche l’inizio dell’era
più folgorante del gruppo: le esibizioni del tour americano,
raccontate nel live album Get Yer Ya-Ya’s Out!, rimangono a ricordo
di una stagione formidabile.
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