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Dall’alimentazione alla gabbia fino alla pulizia. Scopriamo come prendersi cura nel modo corretto del roditore più amato da piccoli e grandi: il criceto.
È un animale solitario e lunatico e poi è notturno, quindi durante il giorno principalmente dorme. È perfettamente inutile prendere una coppia (maschio e femmina) o due esemplari, non si tengono compagnia ma si infastidiscono l’uno con l’altro, la convivenza lo innervosisce.
Se morde durante il giorno è semplicemente perché lo state infastidendo nelle ore del riposo, che dovrebbero essere al buio. Non portatelo in visita al criceto della vostra vicina, non ama le visite e i viaggi in gabbia. Non mettetelo a prendere il sole sul balcone di casa, detesta la luce diretta e le fonti di calore.
I suoi ritmi sono completamente opposti ai nostri, di notte mentre noi dormiamo lui gira nella ruota, se è a sua disposizione. La qual cosa dovrebbe farci riflettere sulla decisione di coabitare con il criceto, solo per quel suo disperato andare in cerchio dovremmo riconsiderarne l’acquisto.
La dieta del criceto si compone in genere di vegetali (tra cui anche piselli, patate e carote), occasionalmente di proteine animali (insetti, ranocchie e piccoli serpenti) e soprattutto di semi, che sono raccolti interi, e accumulati nella tana nell’apposita stanza dispensa. Il criceto quando mangia si siede sulle zampa posteriori e tiene il cibo con quelle anteriori, articolate quasi come delle mani.
Il criceto ha i denti incisivi che crescono per tutta la vita e non ha i canini, se dimentichi di mettere nella sua gabbia dei pezzetti di legno o dei gusci di noce, nocciola o ghiande, i suoi incisivi cresceranno a dismisura impedendogli di introdurre il cibo nella bocca.
In natura, i criceti fanno grosse scorte di cibo per superare l’inverno: un criceto riesce ad accumulare oltre i 15 chilogrammi di cibo. Si tratta di un comportamento naturale quindi faranno scorte anche in gabbia, nonostante non ce ne sia bisogno.
Il problema di come trasportare il cibo nella tana è stato risolto grazie alla dotazione di tasche guanciali che, piene, arrivano fino al dorso. Il criceto riempie con molta cura le guance con cereali, semi e legumi, che ingloba interi. Nella tana, con le dita prensili delle zampine anteriori estrae i semi accumulati nelle tasche per farne la sua scorta per l’inverno.
Le guance hanno anche un’altra funzione: gonfiate ad arte il criceto le utilizza per rimanere a galla quando attraversa dei corsi d’acqua. Non portatelo però al mare per veder se funzionano, probabilmente il criceto nato in cattività avrà poca dimestichezza con l’acqua.
Esistono numerose specie di criceti, le più diffuse in commercio sono il criceto Campbell (o criceto russo), il criceto Winter White, il criceto Roborovskij, il criceto cinese e il criceto dorato.
I criceti Campbell siberiani raggiungono i 7,5-10 centimetri, provengono dalla Mongolia e sono estremamente territoriali, è dunque importante non farli convivere con criceti di altre razze o dello stesso sesso.
Questi piccoli roditori provenienti dalla Siberia sono considerati la razza di criceto più mansueta al mondo e sono dunque propensi al contatto con l’uomo.
I criceti Roborovskij hanno dimensioni molto ridotte, mediamente di 5 centimetri in età adulta, e hanno un carattere schivo e sfuggente.
Esteticamente il criceto cinese assomiglia a un topo più che ad un criceto e in Italia è piuttosto raro. Questi animali hanno un carattere mite e hanno un’aspettativa di vita è piuttosto alta, con una media di 2-3 anni.
Questa razza, conosciuta anche come criceto siriano, è una delle specie più vendute al mondo e deve il nome alla peculiare morbida pelliccia dorata. Il criceto dorato vive in media due anni e al di fuori del periodo riproduttivo è solitario e territoriale.
La gabbia è luogo dove il criceto trascorrerà la sua vita pertanto deve essere grande e pratica affinché sia facile pulirla. In commercio si trovano in commercio gabbie in plexiglas o con le sbarre, le prime sono più sicure per gli animali, però sono meno areate ed isolano maggiormente il criceto dal mondo esterno. Le gabbie con le sbarre dovrebbero invece avere sbarre orizzontali e distanziate al massimo un centimetro tra di loro, per evitare la fuga dei piccoli roditori.
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