Il piano di pace per l’Ucraina ricorda molto quello per la Striscia di Gaza. Kiev dovrebbe cedere diversi suoi territori alla Russia e ridimensionare l’esercito.
Dopo il piano di pace per la Striscia di Gaza, pieno di incognite, ora è a volta dell’Ucraina. Funzionari statunitensi hanno infatti messo a punto una bozza di accordo sull’altro grande dossier di cui Trump aveva promesso di occuparsi in campagna elettorale, cioè la fine delle ostilità dopo l’aggressione del Cremlino a Kiev iniziata a febbraio 2022.
Il piano è stato elaborato di concerto con funzionari russi e non è un caso che sia profondamente sbilanciato a favore di Mosca. Tra le altre cose, l’Ucraina sarebbe chiamata a cedere i territori alla Russia e a ridimensionare il suo esercito. Questo mentre proprio nelle ultime ore a Ternopil, nell’ovest del paese, la Russia ha compiuto una serie di attacchi tra i più pesanti dell’ultimo periodo, che hanno causato la morte di 26 persone.
Una nuova strage in Ucraina
Tra la notte del 18 e il 19 novembre la Russia ha compiuto una serie di attacchi molto pesanti a Ternopil, nell’Ovest dell’Ucraina. Contro la città sono stati lanciati 470 droni e 48 missili e il bilancio provvisorio è di 26 morti, tra cui tre bambini, e oltre 90 feriti, tra cui almeno 18 bambini. Altri bombardamenti hanno riguardato le città di Leopoli e Kharkiv e oltre a obiettivi civili, come palazzi residenziali, sono state colpite anche infrastrutture energetiche e siti portuali.
Quello delle scorse ore è stato uno degli attacchi russi più pesanti degli ultimi mesi contro l’Ucraina. Ed è avvenuto proprio mentre negli Stati Uniti ha iniziato a circolare un piano di pace per il paese elaborato da funzionari dell’amministrazione Trump, che proprio nei giorni scorsi ha visto già approvare dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu il suo piano di pace, pieno di lacune, per la Striscia di Gaza. Il piano è stato elaborato dall’inviato di Donald Trump, Steve Witkoff, e dal consigliere del Cremlino, Kirill Dmitriev. E non è un caso che sia profondamente sbilanciato dalla parte della Russia.
Cosa prevede il piano Usa?
Non c’è ancora un documento ufficiale, ma alcuni dei principali media internazionali, come Financial Times, Reuters e Politico, hanno avuto accesso ad alcuni dei punti contenuti al suo interno. Il piano è suddiviso in 28 punti, uno schema che ricorda quello elaborato per la Striscia di Gaza. Tra quelli più salienti c’è il riconoscimento dell’annessione della Crimea, avvenuta nel 2014, e di altre regioni conquistate dalla Russia, come Donbass, Donetsk e Luhansk. Nel documento si parlerebbe anche di un ridimensionamento dell’esercito ucraino, di una riduzione dell’assistenza militare statunitense al paese e del riconoscimento del russo come lingua di stato.
Le condizioni poste dal piano sono, in linea di massima, quelle già fissate in passato dalla Russia e categoricamente rifiutate dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky. I negoziati tra i due paesi sono arenati dall’estate nonostante il presidente statunitense Donald Trump abbia più volte dichiarato che una pace è vicina. Ora il presidente ucraino si trova a vivere uno dei momenti politici più difficili degli ultimi tre anni, dopo lo scandalo corruzione nel comparto energetico che ha portato alle dimissioni dei ministri della Giustizia e dell’Energia. Secondo gli analisti l’obiettivo dell’amministrazione Usa è quello di sfruttare l’attuale fragilità di Zelensky per indurlo a fare delle concessioni che possano convincere la Russia a porre fine alla sua aggressione militare. La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, nelle ultime ore ha però negato l’esistenza di un accordo per la pace e anche il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha smentito l’esistenza di negoziati in corso. Zelensky in queste ore si trova in Turchia, dove sta portando avanti colloqui bilaterali con l’obiettivo di rilanciare negoziati di pace supportati da paesi terzi. Da calendario doveva incontrare il delegato trumpiano Steve Witkoff, lo stesso che ha elaborato il piano di pace in 28 punti. Ma il meeting è saltato, segno che il presidente ucraino per il momento non ha intenzione di cedere alle pressioni di Washington.
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