Scimmie artiche bollenti

Gli Arctic Monkeys sono definiti la band dei record: cinque gli album pubblicati e tutti e cinque finiti al primo posto in classifica nella prima settimana.

Rockfeller Center, New York, 11 Marzo 2006. Pubblico in fermento nello Studio 8H del GE Building, dove sta per andare in onda, come ogni settimana, il Saturday Night Live, programma di varietà tra i più amati dagli americani.
Autori e staff hanno dovuto faticare non poco per avere come ospiti gli Arctic Monkeys, band che da qualche mese è in vetta alle classifiche.

 

 

Eppure tutto era partito da un tam tam via internet e dalle copie di un demo vendute in un attimo ai loro concerti; Alex Turner, Jamie Cook, Nick O’Malley e Matt Helders, quattro ragazzi originari di Sheffield, Inghilterra, quando avevano messo in piedi una cover band degli Strokes, non pensavano neanche di registrare pezzi propri. Poi, alcuni brani scritti da Alex avevano cominciato a ottenere un discreto successo, e così si erano chiusi in studio per mettere mano al primo album. Whatever People Say I Am, That’s What I’m Not era entrato direttamente nel Guinness dei primati, vendendo più di un milione di copie in soli 8 giorni.

 

Da qui, il desiderio di averli in studio da parte delle più popolari trasmissioni televisive. La loro reticenza ad apparire in pubblico diventa però presto nota a tutti: i ragazzi non si presentano neanche ai Brit Awards.
Stasera hanno fatto una vera e propria eccezione per lo show newyorkese.

 

Ma sulla batteria di Matt Helders compare un acronimo che non promette niente di buono: ASBO, sigla che sta ad indicare un ordine emesso dal tribunale contro le persone che assumono comportamenti antisociali.
L’esibizione prevede i singoli I Bet You Look Good on the Dancefloor e A Certain Romance. Alex Turner sta per accennare l’assolo che segna l’inizio di questo secondo pezzo, ma si interrompe guardando il pubblico; sembra furioso: “Tu“, urla a un malcapitato spettatore puntandogi il dito contro … “tu osi sbadigliare in modo così vistoso mentre io sto suonando, sei un cafone!”.

 

Anche il presentatore fatica a capire se l’incazzatura è parte o meno della performance, fatto sta che alla fine del pezzo, Jamie Cook spacca la chitarra su un amplificatore e i quattro lasciano la scena.
Nonostante la poca simpatia e i capricci da star, gli Arctic Monkeys sono definiti la band dei record: cinque gli album pubblicati e tutti e cinque finiti al primo posto in classifica nella settimana della pubblicazione sul mercato.

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