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Per avere un’idea concreta di cosa significhi percepire l’energia che scorre, basta prestare attenzione ad alcune sensazioni facili da percepire
E’ un termine abusatissimo, per alcuni di moda, per molti ancora
troppo astratto. Eppure non esiste a di più concreto del Qi,
la “forza che scorre”, che permea ogni cosa e sottende ogni
manifestazione del reale. E’ presente ovunque, sia nella materia
“inerte” sia negli organismi cosiddetti viventi.
Abituarci a percepirlo non è difficile e dipende dal grado
di sensibilizzazione che sviluppiamo. Proviamo a metterci seduti in
posizione comoda, schiena diritta e piedi che toccano terra. Uniamo
le mani e strofiniamo velocemente i palmi uno con l’altro per
qualche secondo. Poi ci fermiamo e li allontaniamo di qualche
centimetro. Facciamo attenzione a non chiudere le braccia premendo
contro le ascelle: braccia e spalle devono essere rilassate.
Da questa posizione ascoltiamo le sensazioni che possono giungere.
Eventualmente, tenendo sempre il palmo delle mani uno di fronte
all’altro, proviamo ad allontanarle ed avvicinarle un poco, fino a
percepire qualche sensazione. Possiamo tenere una mano ferma e
lasciare che l’altra compia qualche movimento rotatorio e sommare
così movimenti e posizioni diverse.
Cosa possiamo sentire? Generalmente si avverte una sorta di flusso
scorrere da un palmo all’altro, come qualcosa che pizzica,
formicola o bolle, o qualcosa che spinge: il Qi scorre da una mano
all’altra.
Dopo questo esercizio, possiamo provare a passare una delle mani
sulla superficie del corpo, nostro o di un’altra persona, senza
portarla in contatto ma mantenendola a qualche centimetro di
distanza. Non è difficile percepire il movimento della mano
e possiamo anche far la prova di far “sentire” con gli occhi
chiusi, se eseguiamo l’esercizio sul corpo di un altro.
Con la pratica, si può giungere a percepire punti energetici
diversi del nostro corpo o di quello di altri, riconoscendone la
diversa intensità e il diverso “sapore” energetico; possiamo
sentire la “forza” di un cristallo tenendolo semplicemente fra le
mani oppure facendolo ruotare leggermente, con la punta diretta
verso il palmo. Possiamo sentire che la sua forza, proporzionale al
tipo di pietra e alle sue dimensioni, può esser percepita
anche attraverso ostacoli, come mani di più persone
sovrapposte (senza contatto) una all’altra.
I più sensibili avvertiranno anche l’energia di una pianta,
così come quella delle diverse emozioni che ci attraversano;
oppure potranno “ascoltare le fibre” energetiche di una persona,
con la quale stanno parlando o cui sono semplicemente vicini.
Più si progredisce nella sensibilizzazione, più si
scopre che l’universo della percezione di cui l’essere umano
dispone è davvero infinito.
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