Smart city

Smart forest city Cancun, la città-foresta autosufficiente e sostenibile firmata Stefano Boeri

La smart forest city di Cancun sarà la prima città-foresta del nuovo millennio, una città aperta e internazionale ispirata ai valori dell’innovazione tecnologica e della qualità ambientale.

Sorgerà vicino a Cancun, in Messico, la prima Smart forest city del nuovo millennio ideata dallo studio Stefano Boeri architetti. Si tratterà di una metropoli sostenibile e autosufficiente dove il verde sarà ovunque e i veicoli elettrici. Ispirato alle città dei maya immerse nella foresta, il progetto è stato presentato durante il Climate action summit di New York e verrà ultimato entro il 2026. La città-foresta occuperà una superficie di 557 ettari e potrà accogliere 130mila abitanti.

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Smart forest city Cancun sarà la prima città-foresta del nuovo millennio, una “città aperta” e internazionale ispirata ai valori dell’innovazione tecnologica e della qualità ambientale © Federico Biancullo/The big picture

Il progetto

Il progetto di Stefano Boeri, realizzato in collaborazione con Grupo Karim’s, società specializzata nel settore immobiliare, sarà realizzato in un’area a sud della città messicana di Cancun precedentemente destinata ad ospitare un centro commerciale. L’area sarà caratterizzata da 400 ettari di superfici verdi con 7,5 milioni di piante appartenenti ad oltre 400 specie diverse, di cui 260mila alberi (circa 2,3 alberi per abitante) e la restante parte composta da cespugli e arbusti. Grazie alla costruzione di grandi parchi, tetti giardino e facciate verdi, il complesso prevede di assorbire ogni anno 116mila tonnellate di anidride carbonica, con 5.800 tonnellate di CO2 stoccate nello stesso arco di tempo.

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L’area sarà caratterizzata da 400 ettari di superfici verdi con 7,5 milioni di piante di oltre 400 specie diverse, di cui 260mila alberi © Federico Biancullo/The big picture

Smart forest city Cancun, un distretto per la ricerca e l’innovazione

La città sarà un polo d’interesse globale dove si insedieranno dipartimenti universitari, organizzazioni, laboratori e aziende che si stanno interessando ai temi legati al futuro del Pianeta. Al suo interno nasceranno anche centri di ricerca e sviluppo destinati a ospitare studenti e ricercatori delle università messicane e di quelle più qualificate al mondo. 

Il complesso si propone anche come centro di ricerca avanzata grazie a sei diversi tipi di impianti, col fine di dare una risposta concreta alle problematiche più dibattute nella nostra società: scienze biosanitarie; astrofisica; restauro della barriera corallina; agricoltura e tecnologia del recupero; mobilità e robotica.

“L’idea dietro questo progetto – afferma Boeri – è di creare un distretto dedicato alla ricerca e all’innovazione, dove le istituzioni accademiche e i centri di ricerca possano incontrare sia le multinazionali sia le nuove generazioni di studenti e ricercatori, non solo messicani, ma di tutto il mondo”.

L’autosufficienza energetica e alimentare

Grazie al contributo dello studio tedesco Transsolar, Smart forest city Cancun è pensata per essere autosufficiente dal punto di vista energetico: un anello perimetrale di pannelli fotovoltaici e un canale collegato tramite un impianto sotterraneo al mare permetteranno di alimentare la città in modo sostenibile e di sviluppare un’economia circolare per quanto riguarda l’utilizzo dell’acqua, elemento chiave del progetto. Quest’ultima verrà raccolta all’ingresso della città con una grande darsena e una torre di desalinizzazione per poi essere distribuita da un sistema di canali, anche navigabili, che servirà l’intero insediamento e irrigherà perfino la cintura esterna di campi agricoli.

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Dal punto di vista energetico e alimentare, Smart forest city Cancun sarà completamente autosufficiente © Federico Biancullo/The big picture

La mobilità

Anche dal punto di vista della mobilità, la nuova smart city guarderà al futuro confermandosi una metropoli all’avanguardia: un’ulteriore caratteristica sarà il sistema di mobilità elettrica e semiautomatica interna sviluppato dalla società di pianificazione urbana e dei trasporti Mic, Mobility in chain, che di conseguenza vieterà l’accesso entro la rete urbana a qualsiasi veicolo a combustione, permettendo invece di sfruttare l’intero insediamento come area pedonale.

“Non ci saranno zone di serie A e zone di serie B. Ogni settore è pensato per consentire agli abitanti di utilizzare i servizi all’interno di un raggio massimo di 500 metri da percorrere a piedi. Proprio per questo non esiste un centro unico, ma tante piazze come centri di aggregazione, specifica Boeri.

La vicinanza con Cancun, a circa 100 chilometri, genererà un flusso elevato di turisti per i quali saranno realizzati parchi ornitologici e botanici come luoghi di attrazione cittadini. 

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L’acqua verrà raccolta all’ingresso della città con una grande darsena e una torre di desalinizzazione, e sarà distribuita da un sistema di canali, anche navigabili © Federico Biancullo/The big picture

La riforestazione Urbana di Boeri

Con i suoi 400 ettari di superfici verdi, Smart forest city è in perfetta linea con i principi progettuali propri del Bosco Verticale, prototipo di edificio residenziale sostenibile grazie al quale l’architetto Boeri, già da anni impegnato nello studio di modelli di riforestazione urbana, ha ricevuto tantissimi riconoscimenti a livello mondiale. 

In questo caso il verde, indiscutibile protagonista del progetto, non è più concepito come isola dentro la città, ma diventa parte integrante del masterplan attraverso la sua presenza sulle strade, sulle coperture degli edifici, sulle pareti. Smart forest city Cancun è un giardino botanico all’interno di una città contemporanea, basato sull’eredità maya e sui suoi rapporti con il mondo naturale e sacro – ha dichiarato lo studio Boeri –. Un ecosistema urbano in cui natura e città si intrecciano e agiscono come un unico organismo”.

Big data al servizio di tutti

I dati raccolti nella smart city saranno gestiti con il massimo rispetto per la privacy e utilizzati per migliorare vari aspetti della vita cittadina. I sensori distribuiti all’interno del tessuto edilizio raccoglieranno e condivideranno informazioni analizzate e trasformate in suggerimenti a supporto della vita quotidianaI flussi di energia verranno monitorati per suggerire agli utenti eventuali accortezze, come ad esempio far funzionare le loro lavatrici o lavastoviglie nei momenti che garantiscono maggiore efficienza.

Boeri, attraverso il suo impegno e lo studio di soluzioni economicamente sostenibili e autosufficienti, ha segnato la strada dell’evoluzione abitativa e tale progetto ne è la prova, rappresentando una rivoluzione sia nel modo di vivere che di concepire la città.

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