
Anche l’Inghilterra limita la plastica monouso: i nuovi divieti in vigore da ottobre
Dal primo ottobre in Inghilterra è vietato vendere posate e bastoncini per palloncini di plastica monouso, tazze e contenitori per alimenti di polistirolo.
La transizione da un modello economico lineare all’economia circolare è indispensabile per preservare le risorse del pianeta ed evitare di produrre rifiuti che è difficile smaltire. Ma cos’è di preciso l’economia circolare? Il processo ha inizio con l’adozione di un pensiero sistemico e trasversale che prevede di ridurre la quantità di materie prime inserite nel sistema, ridisegnare beni e cicli manifatturieri, allungare il tempo di vita del prodotto e garantire la riparabilità dei beni e la loro permanenza nel sistema economico. Attraverso il recupero e il riutilizzo, si riduce l’impatto ambientale dei cicli produttivi e ad avere un manufatto che, riciclo dopo riciclo, acquista valore. In questo modo, si riduce al minimo la quantità di rifiuti generati: questi ultimi andranno poi differenziati e riciclati, adottando le migliori tecnologie disponibili. L’economia circolare non va quindi confusa con la raccolta differenziata, perché quest’ultima è soltanto una delle strategie a disposizione, da adottare soltanto per quella quota di rifiuti che è inevitabile produrre. Per riassumere i pilastri dell’economia circolare, si parla delle cosiddette 4 R: riduzione, riuso, riciclo e recupero. Stando al Circularity gap report 2021, oggi l’economia globale è circolare soltanto per l’8,6 per cento. Ciò significa che il restante 91,4 per cento delle risorse non trova una seconda vita ed è destinato allo smaltimento: andando avanti così, l’umanità emetterà 65 miliardi di tonnellate di gas a effetto serra entro il 2030. Per rispettare gli obiettivi dell’Accordo di Parigi sul clima, questo tasso di circolarità deve almeno raddoppiare. L’Unione europea da anni spinge questa transizione. L’Italia è uno dei paesi membri più virtuosi: le maglie imprenditoriali sono impegnate nel miglioramento delle proprie prestazioni e nella realizzazione di prodotti riciclati che comunichino l’attenzione alla bellezza e al rispetto dell’ambiente. Ne è un esempio la collezione Circle di oggetti per la casa e la vita all’aperto realizzata da Fratelli Guzzini con plastica post consumo.
Dal primo ottobre in Inghilterra è vietato vendere posate e bastoncini per palloncini di plastica monouso, tazze e contenitori per alimenti di polistirolo.
Con gli scarti di produzione del riso, l’azienda piemontese ha creato un aceto frutto della circolarità, mentre con la vendita di alcuni prodotti sostiene Banco Alimentare per donare pasti ai bisognosi.
Un’indagine di HP ha analizzato il comportamento dei genitori in tutto il mondo in merito alle decisioni di acquisto e alla sostenibilità.
Il 13 e 14 giugno, Torino ospita la terza edizione di Next generation mobility, evento dedicato alla filiera della mobilità connessa, sostenibile e innovativa.
Riso Gallo propone una gamma di risi da agricoltura sostenibile dietro cui si rivela un percorso di attenzione all’ambiente da parte dell’azienda, dalla risaia al packaging.
Niente più pile di vestiti e scarpe che vanno al macero perché invenduti. Lo chiede il Consiglio dell’Unione europea nei negoziati sul regolamento Ecodesign.
Il futuro del packaging alimentare è caratterizzato dalla riduzione dell’impatto ambientale lungo tutta la catena del valore, anche grazie alle nuove tecnologie.
Produrre ambiente: è la mission di Simbiosi, società che sviluppa tecnologie e brevetti per il risparmio di risorse naturali nella filiera agrifood.
Dalla startup Mixcycling arriva Lolla PPH 20-021, un blend composto per il 20 per cento di lolla di riso, adatto al contatto con gli alimenti e circolare.
La lotta allo spreco alimentare passa anche dal riutilizzo degli scarti di cibo: ecco 10 startup che trasformando i rifiuti in nuovi prodotti.