Pezzi unici che conservano la patina del tempo e la memoria della loro storia con legni e metalli di recupero: è il progetto di design sostenibile di Algranti Lab.
Sostenibilità preziosa. Bici, gioielli, arredi e turismo di lusso sostenibile in mostra a Copenaghen
Se il lusso sostenibile è in cerca di indirizzo, può cercar casa qui: Parigi, 1.618. È un numero che sta cercando di diventare il codice d’identificazione delle tendenze di lusso, un’agenzia di design francese che celebra il lusso sostenibile con una fiera ogni due anni, tra aprile e maggio a Parigi – la più grande
Se il lusso sostenibile è in cerca di indirizzo, può cercar casa qui: Parigi, 1.618. È un numero che sta cercando di diventare il codice d’identificazione delle tendenze di lusso, un’agenzia di design francese che celebra il lusso sostenibile con una fiera ogni due anni, tra aprile e maggio a Parigi – la più grande esposizione mondiale di lusso e di etica. Quest’agosto 1.618 ha pensato di fare un’incursione anche all’estero.
1.618 e Northmodern a Copenaghen
Così, dal 18 al 20 agosto 2016 a Copenaghen si è svolta un’interessante fiera di oggetti di lusso sostenibile alla spettacolare Crystal Hall della galleria Northmodern.
È stata infatti grazie alla partnership con Northmodern – una delle più prestigiose gallerie dedicate al design, all’eleganza, all’innovazione, con già una sua titolarità anche sui temi del design sostenibile – che si è potuto creare questo spazio scenograficamente suggestivo anche in Danimarca, con i più preziosi oggetti scelti per rappresentare il lusso sostenibile.
Quest’agosto è stato allestito uno spazio di 500 metri quadrati contenente esempi di design nati da una nuova concezione di estetica. Sono stati esposti i più promettenti marchi del lusso sostenibile, moda, design, gioielli e tecnologia. C’erano tavoli, lampade, biciclette, materiali e anche automobili (la Toyota Mirai).
L’evento è anche una celebrazione della convinzione secondo cui la bellezza e la creatività sono le vere forze motrici del cambiamento. Secondo la rete di produttori assemblata da 1.618, anche il mondo del lusso si sta ristrutturando, divenendo attento anche alle parti invisibili e intangibili dell’esperienza di fruizione, con l’etica e la sostenibilità in primo piano. Ogni partner è stato selezionato grazie alla sua storia: le persone non chiedono un buon prodotto, almeno non solo; quello che vogliono è scoprire il suo passato e il sogno che ha alle spalle, in modo che possano sentirsi parte della storia.
Le precedenti mostre 1.618 a Parigi alla Cité de la Mode et du Design
Quello della capitale danese è il terzo evento dell’agenzia parigina, dopo le due edizioni di ‘1.618 Sustainable Luxury’ che si svolgono a Parigi ogni due anni. In quelle occasioni è possibile vedere oggetti e immagini di cose come Frégate, l’isola tropicale privata per vacanze da sogno, immersi nel lusso ma nel rispetto della natura, l’alta moda responsabile di Valentine Gauthier; Absolution, la prima linea di biocosmesi personalizzata, i complementi d’arredo per uno sviluppo sostenibile realizzati da Habitare; i tessuti e i filati bio di alpaca e lana di Cangiari; i bolidi elettrici della Tesla Motors. Questi marchi appartengono alle aziende più prestigiose ed esclusive che in comune hanno un nuovo modo di pensare il lusso, più etico e al passo con i tempi.
Così, dopo anni di battaglie animaliste e film come “Blood diamonds”, il settore del lusso, dai gioielli alla cosmetica, inizia ad interrogarsi. Uno studio condotto in occasione della seconda edizione di “1.618 Sustainable Luxury” dall’Ifop, l’Institut Francais d’opinion publique, ha rilevato che la maggior parte dei consumatori francesi associano il lusso all’ostentazione, alla superficialità o a una qualche mania, in contraddizione con i valori dello sviluppo sostenibile, associato invece a saggezza, etica e moderazione.
Eppure, le strade del lusso e della sostenibilità possono incontrarsi. Lo hanno dimostrato alcuni esempi di ‘chic responsabile’, come Chanel che ha deciso di sostenere la trasmissione delle conoscenze della medicina millenaria “amchi”, praticata nel Ladakh, finanziando la formazione dei medici di questa disciplina (per la metà donne), con il sostegno di una Ong locale.
Swarovski ha sostenuto la costruzione di una “scuola dell’acqua” che ha già insegnato a 100.000 bambini a utilizzare al meglio questa risorsa.
Cartier, un marchio che è sinonimo di lusso, è stato uno dei primi ad aderire al Conseil pour des pratiques joaillieres responsables, certificando che l’oro e i diamanti utilizzati per le proprie creazioni vengono estratti nel rispetto della natura e dell’uomo. Per la sua terza collezione New Vintage, Yves Saint Laurent ha recuperato dai suoi magazzini le stoffe inutilizzate.
Tutti i marchi sono selezionati dal comitato di esperti radunato da 1618 che si è posto come obiettivo quello di tracciare, attraverso la scelta dei partecipanti, le linee guida del lusso del futuro. Senza dimenticare l’arte, sempre presente all’interno degli spazi dedicati allo sviluppo sostenibile.
L’agenzia di design 1.618 di Parigi
L’agenzia di design 1.618 è un network internazionale di professionisti, designer e industriali, che condividono informazioni e idee su come la bellezza e la sostenibilità possono plasmarsi insieme, l’una con l’altra. La loro ispirazione è che il mercato del lusso spinga l’innovazione e, attraverso questa, il reale cambiamento.
Il nome 1.618 proviene da una formula matematica del Rinascimento, che rappresenta l’armonia universale, la natura, la bellezza e l’immaginazione.
Fondata nel 2009 da Barbara Coignet, organizza a Parigi una biennale dei più begli oggetti di design eco d’alta gamma e pubblica la Guida 1.618 alle marche che producono beni di lusso eticamente.
Un comitato di esperti scrutina ogni anno i mercati (per ora, ci pare solo continentali, perché non abbiamo visto molte cose americane). Si spazia dalla gioielleria alla moda, fino alle strutture turistiche più sostenibili nel mondo.
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