Migranti, l’altro Mediterraneo di cui nessuno parla
Il tratto di mare tra Gibuti e lo Yemen è un andirivieni di disperati. In fuga da guerra e povertà. Almeno 52 i migranti morti nell’ultimo naufragio.
Il tratto di mare tra Gibuti e lo Yemen è un andirivieni di disperati. In fuga da guerra e povertà. Almeno 52 i migranti morti nell’ultimo naufragio.
È un annuncio storico quello del procuratore generale della Somalia, che ha deciso di affrontare per la prima volta in tribunale la questione delle mutilazioni genitali femminili per condannare chi le pratica.
Nel Somaliland, stato del Corno d’Africa auto-proclamatosi indipendente, si è abbattuto un ciclone di potenza devastante. Almeno 50 i morti.
Un kamikaze affiliato alle milizie terroristiche di al-Shabaab si è fatto saltare in aria all’interno di un campo di addestramento delle forze di polizia somale. Almeno 18 agenti hanno perso la vita.
La Somalia non trova pace, da decenni. Di recente, un attentato ha colpito 642 persone uccidendone 358. Il governo di Mogadiscio non controlla il paese e la comunità internazionale è avara di solidarietà.
Due esplosioni hanno sconvolto il distretto di Hodan a Mogadiscio. Quasi trecento i morti: “È la peggiore strage terroristica per la Somalia”.
L’appello di padre Alex Zanotelli – che sottoscriviamo – per chiedere ai chi fa informazione di rompere il silenzio sui drammi che colpiscono, ogni giorno, i popoli d’Africa.
Due ristoranti di Mogadiscio, in Somalia, sono stati attaccati dapprima con un’autobomba, quindi assaltati da uomini armati nella serata del 14 giugno.
In Somalia, un’elezione effettuata in un hangar dell’aeroporto ha incoronato l’ex primo ministro. Guiderà un paese dilaniato da violenze e corruzione.
Due autobombe esplodono vicino alla base dell’Unione africana nella capitale della Somalia, Mogadiscio, nei pressi dell’aeroporto. Il gruppo jihadista al-Shabaab rivendica l’attacco.