In 30 giorni su 38, la domanda di elettricità in California è stata soddisfatta da fonti rinnovabili. In passato, raggiunto il record per brevi istanti.
Un nuovo impianto solare in California fornirà energia a 90mila case
Gli Stati Uniti approvano un enorme impianto solare nel deserto della California. Obiettivo: diventare carbon neutral entro il 2050.
La costruzione di un impianto a energia solare nel deserto della California che sarà in grado di alimentare quasi 90mila abitazioni è stata approvata dall’amministrazione statunitense guidata da Joe Biden. Si chiama Crimson solar project, conterà su una potenza installata di 350 megawatt e per la sua realizzazione è previsto un investimento di 550 milioni di dollari (circa 460 milioni di euro). Avrà una superficie di otto chilometri quadrati e verrà realizzato nella cittadina californiana di Blythe. Ad eseguire i lavori sarà la Canadian solar. Il sito fornirà energia all’utility californiana Southern California Edison.
Il solare nel deserto della California
L’annuncio arriva in un periodo in cui il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha promesso di estendere lo sviluppo di progetti di energia rinnovabile su terreni pubblici come parte di un programma più ampio per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici, creare posti di lavoro e avviare la fase di transizione energetica verso fonti pulite di energia.
“Iniziative come questa possono aiutare a rendere l’America leader globale nell’economia dell’energia pulita, attraverso lo sviluppo responsabile di progetti su terreni pubblici”, ha affermato la segretaria degli Interni Deb Haaland in una nota. Il progetto di sfruttamento del solare include anche un sistema di accumulo situato su un terreno scelto per lo sviluppo di energia rinnovabile dal Desert renewable energy conservation plan, un accordo stipulato tra lo stato della California e l’amministrazione di Barack Obama al fine di individuare aree appropriate per progetti eolici e solari.
Diventare carbon free entro il 2050
Attualmente, il fabbisogno energetico statunitense è soddisfatto prevalentemente da combustibili fossili: il 45 per cento, infatti, dipende dal gas naturale, seguito da carbone (24 per cento) e nucleare (17 per cento). Le fonti rinnovabili si attestano in fondo alla classifica, con un 12 per cento.
Nel suo American jobs plan (il maxi-piano di investimenti da 2.000 miliardi di dollari firmato ad aprile che tocca i settori delle infrastrutture, dei trasporti e del lavoro nell’ottica di mitigare gli effetti del riscaldamento globale) Joe Biden obbliga i fornitori di elettricità a garantire entro il 2030 che l’80 per cento della propria produzione provenga da fonti a emissioni zero di CO2, per arrivare al 100 per cento entro il 2035. Obiettivi in linea con l’impegno di arrivare a rendere l’intera economia degli Stati uniti carbon-free entro il 2050.
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