Van Gogh – I Girasoli, al cinema i segreti delle opere più iconiche al mondo

Il film evento Van Gogh – I Girasoli della serie Art Icons mostra sul grande schermo la celebre serie pittorica, svelando la sua storia e i suoi misteri.

Voleva stupire l’amico Paul Gaugin, adornando la stanza che lo avrebbe ospitato con grandi tele luminose dai colori brillanti. Fu così che nel 1888 Vincent Van Gogh, non avendo soldi per pagare dei modelli da ritrarre, scelse di dedicarsi alle nature morte, lavorando febbrilmente alla realizzazione di quelle che sarebbero diventate le sue opere più iconiche: i famosi Vasi con girasoli. Opere oggi così scolpite nell’immaginario comune da essere considerate da molti come le più riconoscibili al mondo.

Eppure, proprio riguardo I Girasoli esiste un diffuso equivoco. Non si tratta infatti, come pensano in molti, di un unico capolavoro, ma di una serie di dipinti, realizzati da Van Gogh sul finire della sua vita, tra il 1888 e il 1889, mentre si trovava nella celebre casa gialla di Arles.

A raccontare ed esplorare la storia di queste opere come mai era stato fatto prima è il documentario Van Gogh – I Girasoli di David Bickerstaff, in arrivo al cinema solo il 17, 18 e 19 gennaio 2022 distribuito da Adler Entertainment. Dopo il documentario su Frida Kahlo (uscito lo scorso anno), questo film evento inaugura per il 2022 la collana Art Icons: una serie di documentari dedicati alle icone indiscusse del mondo dell’arte e che vedrà come prossimo protagonista il celebre fotografo Steve McCurry.

I Girasoli al cinema, la straordinaria mostra che non vedremo mai dal vivo

 Viaggiando tra le gallerie d’arte che oggi ospitano cinque degli oli su tela della serie de I Girasoli, il film scava nella storia di ciascuno di essi, affidandosi alla voce di esperti, storici dell’arte e persino botanici. In un modo mai visto prima sul grande schermo il regista David Bickerstaff ci mostra così da vicino i cinque dipinti di Girasoli in vaso sparsi tra le gallerie di Amsterdam, Londra, Monaco, Philadelphia e Tokyo.

Il documentario ci mostra anche altre due tele appartenenti alla serie dei Girasoli e finite in mano a proprietari privati già nel secolo scorso. Una di esse è stata vista l’ultima volta nel 1948, mentre l’altra, finita a Tokio, è andata distrutta  in un incendio, durante la seconda guerra mondiale. A questi sette oli su tela si aggiungono anche altri quattro quadri aventi per soggetto dei girasoli appassiti o recisi e realizzati da Van Gogh a Parigi qualche anno prima. Grazie al film abbiamo l’occasione unica di vedere “riunite” tutte queste opere che, per  la precarietà del loro stato di conservazione, non potranno mai più essere spostate per essere esposte tutte insieme dal vivo.

“Vedendoli in questo modo si ottiene un’ineguagliabile e sorprendente nuova comprensione della vita e del lavoro dell’artista probabilmente più popolare del mondo”, spiega il regista, già autore di altri film su Van Gogh, quali Van Gogh & Japan (2019) e Vincent Van Gogh: A new way of seeing (2015), nonché di numerosi film d’arte, realizzati per la collana Exhibition on screen.

Jamie de Courcey van gogh
L’attore Jamie de Courcey interpreta Van Gogh © Exhibition on Screen

L’effetto terapeutico e la simbologia dei Girasoli

Mentre si trova ad Arles, lontano dalla frenesia cittadina di Parigi, Van Gogh gode della bellezza del passaggio, della luce e della tranquillità offerta da un piccolo paese. Dipingere semplici nature morte e, in particolare, i girasoli non è una scelta dettata solo dalle contingenze. I girasoli (fiori introdotti in Europa solo dopo la scoperta dell’America) sono, infatti, carichi di valenze simboliche. Sono i fiori del sole, simboleggiano amicizia, affetto e hanno anche un potere terapeutico per la depressione del pittore olandese, vittima di frequenti disturbi mentali. Questi fiori esotici, già più volte ritratti da altri grandi artisti, gli consentono di trovare equilibrio.

La casa gialla di Van Gogh
Il dipinto de La casa gialla di Arles conservato al Van Gogh Museum, Amsterdam © David Bickerstaff

“Mi darà speranza per il futuro”, scrive Van Gogh in una delle tante lettere in cui parla dei Girasoli, spiegando al fratello Theo i suoi propositi di adornare le pareti con una serie di quadri, in attesa dell’amico Gaugin. “Così l’intera casa sarà una sinfonia in blu e in giallo”, afferma Van Gogh mentre si accinge a realizzare il dipinto su sfondo celeste del Vaso con dodici girasoli, oggi conservato al Philadelphia Museum of Art.

Rappresentarli nelle varie fasi della fioritura, dal bocciolo all’avvizzimento, è anche un modo per descrivere la vita nel suo scorrere, mentre la loro brillantezza consente a Van Gogh di sperimentare coi colori, trovando quegli insoliti ed emozionanti contrasti cromatici che hanno così tanto contribuito alla popolarità dei quadri. Grazie alle riprese ravvicinate e in alta definizione, il documentario ci permette di avvicinarci come mai prima a quelle pennellate pastose e così cariche di materia da dare a questi quadri una dimensione quasi scultorea.

Jamie de Courcey van gogh
Alle interviste si alternano scene interpretate dall’attore Jamie de Courcey nei panni di Van Gogh © Exhibition on Screen

Dentro i misteri di un’icona senza tempo

Sono tanti gli aspetti ancora poco noti e semisconosciuti che avvolgono I Girasoli. A permetterci di decifrarli sono le parole dello stesso Vincent Van Gogh, grazie alle innumerevoli lettere scritte al fratello Théo e alla sorella Wil. Un prezioso archivio che oggi ci consente di comprendere molte ragioni delle sue scelte pittoriche e di vita, addentrandoci nella complessa personalità dell’artista. A farci strada nel mondo interiore di Van Gogh è anche l’interpretazione dell’attore Jamie de Courcey, cui è affidato il compito di interpretare l’artista e di catturarne il  mistero.

David Bickerstaff I girasoli Van Gogh
Il regista David Bickerstaff durante le riprese del documentario Van Gogh – I Girasoli © Nienke Bakker

“Questo viaggio cinematografico ha messo a fuoco la serie dei girasoli e ha rivelato una nuova visione delle tragiche circostanze che portarono Van Gogh a litigare con Paul Gauguin scatenando il famoso incidente in cui si tagliò l’orecchio in un raptus psicotico”, spiega il regista. “Dramma, lotta e passione per la vita possono essere visti in ogni goccia di vernice dei Girasoli. Secondo la mia opinione, ogni dipinto mostra un’onestà e un virtuosismo che parla del potere duraturo di un artista straordinario, che ha vissuto una vita straordinaria”.

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