Degas, passione e perfezione. Al cinema il film sulla vita e sull’opera del pittore delle ballerine e dei caffè

L’eccezionale opera e la controversa personalità del pittore e scultore Edgar Degas sono protagoniste del docufilm Degas, passione e perfezione. In sala il 28, 29 e 30 gennaio.

“L’arte non è ciò che vedi, ma ciò che fai vedere agli altri”. In uno dei più celebri aforismi pronunciati da Edgar Degas è forse celato il senso della sua ossessione per la perfezione. La stessa ossessione che lo portò a diventare un instancabile osservatore dell’essere umano, forse proprio nel tentativo, mai soddisfacente, di mostrare al mondo ciò che lui intimamente percepiva. Ad indagare questo aspetto distintivo dell’opera di una delle personalità più amate e indipendenti del movimento impressionista è ora il docufilm Degas, passione e perfezione, che sarà nelle sale italiane solo il 28, 29 e 30 gennaio (elenco sale su www.nexodigital.it). Diretto dal regista David Bickerstaff (Il curioso mondo di Hieronymus Bosch, Da Monet a Matisse), il film evento inaugura così la stagione 2019 del ciclo La Grande Arte al Cinema di Nexo Digital, che lo scorso anno ha raccolto oltre 500mila spettatori, con film dedicati a grandi artisti, come Claude Monet, Salvador Dalì e Van Gogh.

 

Degas, passione e perfezione. La trama del docufilm

Per accompagnarci all’incontro con Degas, il film ci apre le porte del Fitzwilliam Museum di Cambridge, dove è presente la più ampia collezione di opere del pittore e scultore francese di tutto il Regno Unito. Qui ad accoglierci e a guidarci nella scoperta della sua storia sono la curatrice Jane Munro e il direttore del museo Tim Knox. Ed è qui che ci è permesso osservare come mai prima d’ora molti dei suoi disegni e alcune delle sue opere più celebri, come il dipinto Au café (1876), che ritrae due donne all’interno di un caffè, una tra le sue ambientazioni preferite.

Tra i soggetti a lui particolarmente cari ritroviamo qui le ballerine dell’Operá National di Parigi, le corse dei cavalli, i musicisti d’orchestra e le donne comuni, spesso ritratte in momenti di intimità casalinga, mentre si pettinano o dopo il bagno. Proprio al tentativo di catturare la sinuosità e la flessuosità del corpo femminile, Degas dedicò molti dei suo sforzi artistici, espressi anche nelle sue numerose sculture. In esse, come nei dipinti, Degas espresse la sua febbrile e instancabile ricerca della perfezione. Una vera e propria ossessione, che lo portava a chiedere la restituzione di opere già consegnate, per poterle ancora una volta ritoccare. Ad ammetterlo è lo stesso Degas, quando, mostrando al mercante d’arte Ambroise Vollard la statua di una ballerina, ritoccata per l’ennesima volta, esclamò: “Non scambierei nemmeno con un secchio d’oro il piacere che sento nel distruggerla e nel ricominciare da capo”.

Fitzwilliam Museum di Cambridge Degas. Passione e perfezione disegno ballerina
Il Fitzwilliam Museum di Cambridge ospita la più grande collezione di opere di Edgar Degas del Regno Unito. Tanti i disegni, i dipinti e le sculture del celebre pittore francese. © Nexo Digital

I luoghi del film

Uscendo dai corridoi del museo inglese, il film ci porta tra le strade di Parigi, in quei luoghi che l’artista era solito frequentare e che segnarono le tappe della sua esistenza. Dall’Operá National, dove Degas trascorreva molte ore a osservare i movimenti delle ballerine, al Museo del Louvre, dove, dopo gli studi, lavorò compe copista. Qui Degas frequentò Edouard Manet, che lo introdusse a quello che fu poi chiamato il movimento impressionista. Etichetta che Degas non amava, preferndo definirsi un indipendente, come molti dei suoi colleghi, con i quali era solito riunirsi presso il celebre Café Guerbois. Qui il pittore incontrava artisti come Claude Monet, Camille Pissarro, Pierre-Auguste Renoir e lo scrittore Émile Zola.

L’Italia e i maestri del passato

Prima di immergersi appieno nella sua attività artistica Degas compì un viaggio in Italia. Il film ripercorre anche questi anni della sua formazione artistica, quando il pittore andò a visitare le città d’arte del Belpaese, per studiare da vicino i grandi maestri, che egli amava al punto di dire, che soltanto dopo aver imparato a copiare degnamente le loro opere, un artista sarebbe stato autorizzato a produrne di proprie. Questo grand tour fu per lui anche l’occasione di ricongiungersi col nonno paterno, René Hilaire De Gas (ortografia originale del cognome di Degas), trasferitosi a Napoli a seguito della Rivoluzione francese. Qui Degas realizzò alcuni dei suoi primi grandi capolavori, come La famiglia Bellelli (1867), in cui il pittore ritrasse la famiglia di sua zia e di cui il film ci svela i retroscena, attraverso l’interpretazione degli sguardi e delle posizioni dei soggetti.

Jane Munro Fitzwilliam Museum
Jane Munro, curatrice della collezione di Edgar Degas al Fitzwilliam Museum di Cambridge, qui in una scena del film Degas. Passione e perfezione © Nexo Digital

La solitudine degli ultimi anni

Il film tenta di indagare la complessa personalità di Degas, segnata dalla prematura morte della madre, avvenuta quando lui aveva solo tredici anni, e che divenne col tempo sempre più spigolosa. Descritto come un uomo dal carattere difficile, Degas non si sposò mai ed ebbe un rapporto dualistico col mondo femminile: da una parte segnato dalla passione e dal desiderio di carpirne minuziosamente e garbatamente la bellezza (anche quando i soggetti diventavano le prostitute dei bordelli parigini), dall’altra dall’incapacità di creare veri e propri legami. Un altro aspetto controverso, accennato nel film, è quello delle sue inclinazioni antisemite, che lo indussero a prendere posizione contro l’ufficiale ebreo Alfred Dreyfus, accusato di spionaggio e tradimento, in quel famoso affare Dreyfus, poi risultato dei più grandi errori giudiziari. Questa sua indole, insieme ai gravi problemi alla vista che lo tormentarono negli ultimi anni della sua vita, lo indusse a un graduale stato di malinconia e isolamento, che lo portò a cercare la solitudine, anche in prossimità della sua morte, avvenuta nel 1917, all’età di 83 anni. Nel suo studio furono trovati moltissimi disegni e opere non firmate, che l’artista teneva gelosamente per sè, insieme a più di 150 sculture in cera, argilla e plastilina, molte delle quali oggi sono conservate proprio al Fitzwilliam Museum di Cambridge.

Il docufilm Degas, passione e perfezione è distribuito da Nexo Digital il 28, 29 e 30 gennaio (programmazione e sale su www.nexodigital.it), per il ciclo La grande arte al cinema.

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