Velocipedia, quanto sono strane le bici disegnate dalle persone

Disegna una bici e vediamo che ne esce fuori: Velocipedia è stato il progetto del designer Gianluca Gimini che ha suscitato più curiosità e interesse sulla sua pagina Behance. Sarà perché fa tornare un po’ bambini – quando si disegnava di tutto in maniera grossolana – o per sorridere degli errori più palesi ma l’idea di

Disegna una bici e vediamo che ne esce fuori: Velocipedia è stato il progetto del designer Gianluca Gimini che ha suscitato più curiosità e interesse sulla sua pagina Behance. Sarà perché fa tornare un po’ bambini – quando si disegnava di tutto in maniera grossolana – o per sorridere degli errori più palesi ma l’idea di fare il rendering grafico di biciclette disegnate da persone qualsiasi è piaciuta molto sul web.

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Il progetto Velocipedia del designer Gianluca Gimini: far disegnare a amici e non una bici e vedere che modello uscisse fuori. Foto © Gianluca Gimini

Velocipedia: le bici disegnate da noi, ecco il progetto

Gianluca Gimini ha pubblicato cinquanta dei 376 disegni collezionati in sei anni. Tutto cominciò nel 2009, quando incominciò a chiedere ad amici e sconosciuti, porgendogli una penna e un foglio di carta, di disegnare una bicicletta. Ha così scoperto che molti facevano fatica a ricordare precisamente le forme della bici e dove sono posizionate le principali componenti. Una conferma degli studi di alcuni psicologi, che sostengono come il nostro cervello ci induca a credere di sapere o ricordare delle cose anche se in realtà non è esattamente come immaginiamo.

Questi schizzi, realizzati da persone di sette nazionalità di cui il più piccolo ha tre anni e il più grande ottantotto, oltre a rappresentare madornali errori tecnici sono anche una divertente varietà di design che, come scrive Gimini sul suo sito, “un singolo designer non potrebbe realizzare in cento vite”.

Due curiosità sul progetto Velocipedia

Il 90 per cento dei disegni in cui la catena viene collegata alla ruota davanti o a entrambe le ruote è stato realizzato da donne. Gli uomini, invece, tendevano a rendere più complesso il disegno del telaio nel momento in cui si rendevano conto di non aver realizzato lo schizzo di una bicicletta in maniera corretta. L’altra curiosità è che il disegno meno comprensibile è stato realizzato dalla stessa mano con una scrittura altrettanto poco intelligibile: quella di un dottore.

Un esperimento simile è stato prodotto anche nel programma televisivo “What you don’t know” di National geographic, dove dal minuto 4:30 si chiede a degli studenti di disegnare una bicicletta funzionante. Quattro soluzioni sono poi state costruite veramente e, dopo un test su strada, è stato dimostrato come solo un modello sia diventato una vera bici da pedalare.

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