
Ha dato il via ai concerti ad alta quota ben 28 anni fa distinguendosi sin dall’inizio per il rispetto delle terre alte. Sancito anche da un manifesto.
Il 12 marzo 1967 esce un disco leggendario prodotto da Andy Warhol e caratterizzato dalla famosa banana in copertina: The Velvet Underground & Nico.
Una banana in copertina. E poi sulle prime copie pubblicate il 12 marzo 1967 si legge “grattate via la buccia lentamente e… vedrete”. È la trovata bizzarra di Andy Warhol per il primo album dei Velvet Underground, gruppo che esordiva 47 anni fa con The Velvet Underground & Nico. Alla band si era aggiunta cioè la bella modella tedesca Christa Päffgen, in arte Nico.
http://www.youtube.com/watch?v=FjjDmX9Tkss
Ancora oggi non si possono e non si devono ignorare la delicatezza di Sunday Morning o di Femme Fatale, la marzialità di All Tomorrow’s Parties o di Venus In Furs, il delirio di Heroin o l’incalzare di Run Run Run. I testi di Lou Reed, dalla forte ispirazione poetica e letteraria, si sposano perfettamente con un rock decadente e duro, nonché molto apprezzato dalle generazioni seguenti.
Non era forse dello stesso parere il pubblico del 1967, stando alla classifica di Billboard, che vedeva i Velvet Underground alla 199esima posizione a metà maggio. Il 171esimo posto sarà invece il miglior risultato raggiunto nel corso dell’anno.
Era iniziato tutto (o quasi) quando Andy Warhol aveva chiamato la band per uno dei suoi Exploding Plastic Inevitable, tipo di serata in cui i suoi film, i light show psichedelici e quindi anche la musica dei Velvet Underground erano i protagonisti principali. Ed è stato proprio durante una di quelle serate che il genio della Pop Art decise di produrre personalmente un gruppo di cui si parla ancora oggi.
Leonardo Follieri
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