Il Whitley fund for nature ha annunciato gli ambientalisti premiati per i propri sforzi per proteggere la fauna selvatica in pericolo.
Google, nuovo progetto per monitorare la fauna selvatica grazie agli “spazi bianchi tv”
Il gigante dei servizi online, insieme alla Società zoologica di Londra, ha sviluppato una tecnologia in grado di riprendere e studiare le specie animali più elusive.
D’ora in avanti sarà possibile monitorare e studiare le specie animali che popolano le zone più remote del pianeta e stabilirne lo stato di conservazione restando comodamente seduti davanti al pc. Immaginate di osservare in diretta dallo schermo del computer una tigre del Bengala che insegue silenziosa come un fantasma un cervo sambar, oppure di intravedere nel fitto della giungla vietnamita un saola, uno dei mammiferi più rari al mondo. Tutto ciò potrà essere presto realtà grazie ad un accordo raggiunto tra Google e la Società zoologica di Londra.
Il progetto sfrutterà gli spazi bianchi dello spettro televisivo, i cosiddetti TV White Spaces (TVWS). Si tratta di frequenze televisive assegnate ai broadcaster ma non utilizzate per ragioni tecniche e di mercato. Si trovano spesso in aree montane o collinari, dove quasi sempre non arrivano i servizi commerciali per la banda larga. Un patrimonio inutilizzato per scelta dei legittimi licenziatari che non hanno interesse a trasmettere in una certa zona, ma anche per una serie di limiti di legge che rendono le frequenze utilizzabili esclusivamente per i fini della concessione. Secondo i biologi tali frequenze potrebbero essere un’ottima risorsa per studiare le specie meno conosciute, il progetto è stato chiamato “Whitespaces for wildlife”.
«Il monitoraggio a distanza della fauna selvatica rappresenta uno strumento di conservazione vitale – ha dichiarato Louise Hartley, studioso della Società zoologica di Londra e coordinatore del progetto – in grado di aiutarci a comprendere meglio il comportamento di determinate specie e di rilevare attività dannose come il bracconaggio o disboscamento illegale». Il monitoraggio delle specie più misteriose ed elusive ha già subito una rivoluzione negli ultimi venti anni con lo sviluppo delle trappole fotografiche, ovvero fotocamere dotate di sensori capaci di scattare automaticamente fotografie al passaggio di un animale.
L’utilizzo degli spazi bianchi televisivi potrebbe migliorare notevolmente queste tecniche, permettendo agli scienziati di monitorare le telecamere in tempo reale e da molto lontano, utilizzando una tecnologia che non causa interferenze alle trasmissioni televisive. Per testare e sviluppare questa tecnologia la Società zoologica di Londra ha installato delle telecamere all’interno del proprio giardino zoologico, nei recinti delle tartarughe giganti, delle lontre e dei suricati. Le riprese dal vivo vengono trasmesse utilizzando la tecnologia TVWS ad una stazione base e poi trasmesse in diretta sul canale YouTube del parco.
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