
Aritana, leader della tribù indigena degli Yawalapiti, è morto di Covid-19. Aveva contribuito a fondare il parco indigeno dello Xingu, in Amazzonia.
I popoli indigeni sono protagonisti indispensabili nella salvaguardia di un mondo più sostenibile, più sicuro e più giusto. Dobbiamo proteggerli.
I popoli indigeni, sia come collettività sia come persone, hanno diritto al pieno godimento di tutti i diritti umani e delle libertà fondamentali così come sono riconosciuti nella Carta delle Nazioni Unite, nella Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e nella legislazione internazionale sui diritti umani, come previsto dall’articolo 1 della Dichiarazione delle Nazioni Unite sui diritti dei popoli indigeni. La stessa dichiarazione prosegue, all’articolo 2, affermando che “i popoli e gli individui indigeni sono liberi ed eguali a tutti gli altri popoli e individui e hanno diritto a non essere in alcun modo discriminati nell’esercizio dei loro diritti, in particolare per quanto riguarda la loro origine o identità indigene”, e per questo hanno diritto all’autodeterminazione, cioè hanno diritto a determinare liberamente il proprio statuto politico, lo sviluppo economico, sociale e culturale, all’autogoverno nelle questioni riguardanti i loro affari interni e locali, come anche a disporre dei modi e dei mezzi per finanziare le loro funzioni autonome. Su LifeGate seguiamo le notizie relative alla protezione delle loro terre, degli stili di vita: perché è nell’interesse di tutti. Attivisti, difensori della natura e portatori di conoscenze antiche, i popoli indigeni del mondo sono protagonisti indispensabili nella salvaguardia di un mondo più sostenibile, più sicuro e più giusto.
Aritana, leader della tribù indigena degli Yawalapiti, è morto di Covid-19. Aveva contribuito a fondare il parco indigeno dello Xingu, in Amazzonia.
Diverse città stanno diventando centri di diffusione del virus in Amazzonia. Una panoramica delle zone amazzoniche di Brasile, Colombia, Perù ed Ecuador.
Dal 17 al 23 giugno, Survival International mobilita l’opinione pubblica con una settimana dedicata ai diritti dei popoli incontattati.
Negli ultimi anni le terre indigene Kayapó, Munduruku e Yanomami, nell’Amazzonia brasiliana, sono state devastate dalle miniere d’oro illegali.
Sônia Guajajara è attivista, Célia Xakriabá è educatrice. Entrambe sono donne indigene e si sono conquistate un seggio al Congresso brasiliano.
L’installazione di antenne in alcuni punti sperduti dell’Amazzonia sta consentendo alle tribù di tenere alla larga trafficanti e bracconieri.
Bolsonaro riceve la medaglia al merito indigeno. Una scelta assurda del governo brasiliano che non tiene conto delle accuse di genocidio nei confronti del presidente.
Impossibile non restare affascinati dalla vita dei popoli indigeni, così intimamente connessa alla natura e così lontana dal nostro quotidiano. Possiamo raggiungerli con la fantasia e vedere il mondo con i loro occhi grazie alle straordinarie immagini del calendario 2022 “We, the people” di Survival International, il movimento globale che lotta per i loro diritti.
Il presidente cileno Sebastián Piñera ha dichiarato lo stato di emergenza e schierato l’esercito in quattro province nel sud del paese in seguito a una serie di scontri fra le forze dell’ordine e il popolo indigeno dei Mapuche. La misura straordinaria resterà in vigore per almeno due settimane e autorizzerà le forze armate a “fornire appoggio logistico, tecnologico e nelle comunicazioni, così come nelle operazioni di
L’11 ottobre centinaia di persone si sono riunite davanti alla Casa Bianca per chiedere il rispetto delle terre appartenenti agli indigeni.
Le abitanti dell’isola di Busuanga, nell’arcipelago delle Filippine, stanno tutelando le foreste di mangrovie per proteggersi dai tifoni.
In Brasile la corte suprema sta per emettere una sentenza che potrà cambiare per sempre la vita di migliaia di indigeni che della foresta amazzonica.