Germania, gli ambientalisti occupano la foresta contro l’ampliamento della fabbrica di Tesla
Alcuni ambientalisti sono accampati nella foresta di Grünheide, vicino a Berlino, destinata a essere abbattuta per fare spazio alla fabbrica di Tesla.
La deforestazione è la distruzione (o la netta riduzione) di boschi e foreste dovuta soprattutto alle attività umane. L’area del mondo più colpita dalla deforestazione, stando ai dati del Global forest watch 2021, è innanzitutto l’Amazzonia brasiliana, seguita dalla Repubblica Democratica del Congo e dalla Bolivia. Le cause della deforestazione variano a seconda delle aree coinvolte: in Amazzonia la foresta viene distrutta soprattutto per fare spazio agli allevamenti intensivi di bestiame e alle piantagioni colture destinate soprattutto ai mangimi degli animali, in primis la soia. Ne deriva che anche noi, con i nostri consumi, spesso ne siamo complici pur senza esserne pienamente consapevoli. In Indonesia e Malesia, invece, la foresta tropicale a lungo è stata a lungo distrutta per fare spazio alle piantagioni di palme da olio: la moratoria adottata dal governo ha nettamente migliorato la situazione, fermando l’espansione agroindustriale e facendo crollare il tasso di deforestazione. Altre industrie che contribuiscono alla deforestazione sono quella mineraria e del legname. Le conseguenze della deforestazione sono gravi, vaste e articolate. Venendo a mancare il serbatoio naturale di CO2 rappresentato dagli alberi, le concentrazioni di gas serra in atmosfera aumentano contribuendo così al riscaldamento globale. Abbattere le foreste significa anche distruggere l’habitat naturale delle specie animali e vegetali autoctone, minacciando la biodiversità, e rendere il territorio più vulnerabile al dissesto idrogeologico. Le foreste hanno infine un forte valore identitario e culturale, soprattutto per i popoli indigeni che ne sono custodi. LifeGate.it segue da vicino il tema della deforestazione in Amazzonia e altre zone del pianeta, dando spazio agli studi più autorevoli e alle possibili soluzioni.
Alcuni ambientalisti sono accampati nella foresta di Grünheide, vicino a Berlino, destinata a essere abbattuta per fare spazio alla fabbrica di Tesla.
Il Tren Maya è una linea ferroviaria di 1500km in Messico. Fa parte dei progetti di sviluppo economici del Paese ed è destinato ai turisti. Rappresenta però una minaccia per l’ambiente e le culture locali.
L’annuncio del Brasile durante un summit con altre nazioni sudamericane. Non è chiaro quanto sarà capiente e se Lula rinuncerà ai combustibili fossili.
Il governo dell’Indonesia ha avviato una mappatura delle piantagioni di palme da olio: quelle illegali dovranno essere restituite alla natura.
In Russia si vuole autorizzare l’abbattimento di oltre 762 ettari di foresta. Le ruspe, oltre al turismo di massa, sono l’ennesima minaccia al fragile ecosistema del Bajkal, che contiene il venti per cento dell’acqua dolce non congelata di tutto il Pianeta.
L’università Queen Margaret di Edimburgo ha annunciato la scoperta di una sostanza in grado di sostituire l’olio di palma.
Daniele Cagnazzo è tornato dal Perù, dove ha documentato le conseguenze dei cambiamenti climatici e del sovra sfruttamento delle risorse naturali.
Nel 2022 è sparita un’area di foresta pluviale grande quanto la Svizzera. Brasile, Rdc e Bolivia guidano questa triste classifica.
Un gruppo ambientalista ha citato in tribunale il ministero dell’Ambiente canadese a seguito dei ritardi nella protezione dell’allocco maculato.
L’era di Bolsonaro è finita. Ora si contano gli alberi abbattuti in Amazzonia: tra il 2019 e il 2022 è un’area grande una volta e mezza Rio de Janeiro.