#bastabufale, Laura Boldrini lancia un appello contro le fake news

Laura Boldrini, presidente della Camera dei deputati, lancia un appello contro le fake news, le cosiddette “bufale” sempre più presenti, e fuorvianti, sul web. “Essere informati correttamente è un diritto. Essere disinformati è un pericolo”, dice Boldrini che ha deciso di lanciare questa iniziativa (l’appello può essere firmato da chiunque dal sito www.bastabufale.it e condiviso sui social

Laura Boldrini, presidente della Camera dei deputati, lancia un appello contro le fake news, le cosiddette “bufale” sempre più presenti, e fuorvianti, sul web. “Essere informati correttamente è un diritto. Essere disinformati è un pericolo”, dice Boldrini che ha deciso di lanciare questa iniziativa (l’appello può essere firmato da chiunque dal sito www.bastabufale.it e condiviso sui social con l’hashtag #bastabufale) “perché ritengo che il web sia un importante strumento di conoscenza e democrazia. Ma spesso anche luogo di operazioni spregiudicate, facilitate dalla tendenza delle persone a prediligere informazioni che confermino le proprie idee.

In rete sono nati fenomeni nuovi, come le fabbriche di bufale a scopo commerciale o di propaganda politica e certo giornalismo acchiappaclick, più interessato a incrementare il numero dei lettori anziché a curare l’attendibilità delle fonti”.

Secondo Laura Boldrini “le bufale creano confusione, seminano paure e odio e inquinano irrimediabilmente il dibattito. Le bufale non sono innocue goliardate. Le bufale possono provocare danni reali alle persone, come si è visto anche nel caso dei vaccini pediatrici, delle terapie mediche improvvisate o delle truffe online.  Questo è il tempo della responsabilità. È necessario mobilitarsi, ciascuno di noi deve fare qualcosa per contrastare la disinformazione e contribuire a tutelare la libertà del web e la dignità di chi utilizza questo spazio che offre enormi opportunità culturali, relazionali ed economiche”. All’appello, rivolto a scuole e università, media, imprese e social network hanno già aderito molti personaggi noti italiani, tra cui Gianni Morandi, Fiorello, Francesco Totti, Ferzan Ozpetek, Lucio Caracciolo, Claudio Amendola e Marc Augè.

Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.

Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.

Articoli correlati
Luaty Beirao, 5 anni di carcere per il rapper angolano dissidente

Cinque anni e mezzo di carcere: tanto è costato a Luaty Beirao, musicista e rapper angolano il suo impegno politico e la dissidenza al presidente Jose Eduardo dos Santos. La sentenza è stata emessa da un tribunale di Luanda che ha giudicato Beirao e altri 16 imputati colpevoli di voler rovesciare il governo e le

Il bancomat a Nairobi che non distribuisce denaro ma acqua potabile

Ricorda molto un bancomat questa “casa dell’acqua” operativa a Nairobi. Un distributore di quelli che si trovano anche nelle nostre cittadine. In questo caso però, il distributore d’acqua si trova in uno dei luoghi dove le condizioni di vita sono più difficili, ovvero nell’agglomerato di Nairobi chiamato Mathare. Popolazione stimata 500 mila persone.    

Greenpeace: sostanze tossiche nei vestiti dei bambini

Sono ftlati, composti perfluorurati, nonilfenoli e metalli pesanti. Sostanze chimiche utilizzate per rendere i capi di abbigliamento impermeabili, più morbidi, e dai colori sempre vivi. Sostanze chimiche che nel breve e lungo periodo possono cusare gravi danni sia alla salute che all’ambiente. È quanto si legge nelle pagine dell’ultimo rapporto di Greenpeace “Piccoli mostri nell’armadio”,

I problemi dell’overfishing (video)

Anche se la consapevolezza sul problema dell’overfishing, il sovrasfruttamento delle risorse presenti nei mari e negli oceani, è in aumento, la maggior parte delle persone conosce ancora poco dell’argomento. Così le principali organizzazioni ambientaliste hanno creato una campagna che si chiama Ocean2012 per fare pressione sui ministri della pesca europei e sulla direzione generale Affari