In un documento unitario, 48 associazioni salentine richiamano l’attenzione sulle criticità degli interventi finora realizzati per arginare il problema della xylella. E offrono soluzioni alternative.
Incidente in raffineria a Genova, petrolio nel torrente, mare a rischio
Ieri sera, domenica 17 aprile, c’è stato un guasto in una raffineria a Genova, per la precisione a Busalla, in Valle Scrivia, alle spalle del capoluogo ligure. I vigili del fuoco parlano di una copiosa fuoriuscita di petrolio provocata dalla rottura di cinque condutture della raffineria Iplom. Il petrolio è finito indirettamente nel torrente Polcevera,
Ieri sera, domenica 17 aprile, c’è stato un guasto in una raffineria a Genova, per la precisione a Busalla, in Valle Scrivia, alle spalle del capoluogo ligure. I vigili del fuoco parlano di una copiosa fuoriuscita di petrolio provocata dalla rottura di cinque condutture della raffineria Iplom. Il petrolio è finito indirettamente nel torrente Polcevera, che sfocia in mare a Genova.
Cinque squadre dei pompieri stanno cercando di fermare il petrolio prima che raggiunga il mare, o almeno di bloccarne la maggior quantità possibile. Delle ruspe sono state posizionate sul greto del Polcevera, spostando massi e scavando un solco che ha permesso il posizionamento di una sorta di piccole dighe capaci di fermare il flusso del greggio. È stata anche gettata in acqua una schiuma speciale, utilizzata per diluire la massa liquida e attenuare il rischio di incendi, ma la quantità di petrolio è tale che sono state necessarie sei ore per completare questa operazione.
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L’Iplom è una raffineria che chiunque arrivi a Genova da Milano vede alla sua destra a pochi km dal capoluogo ligure. I suoi oleodotti sono lunghi 24 km, con tubi 40 e da 20 cm in acciaio. Sono quasi sempre interratti a un metro di profondità, sbucando in superficie solo per alcuni tratti nell’attraversamento di piccoli corsi d’acqua. Non è ancora chiaro se la rottura sia avvenuta in uno di questo punti. Ogni giorno la raffineria spedisce circa 7.000 tonnellate di prodotto. Il 50% via autobotte e ferrocisterna, il 50% via oleodotto.
La Procura della Repubblica di Genova ha disposto il sequestro del deposito costiero della Iplom in località Fegino.
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