Unioni civili, c’è la legge. Per l’Italia un passo avanti sui diritti civili

L’Italia ha finalmente una legge sulle unioni civili che colmerà il gap con le altre democrazie occidentali e non solo. Il percorso, però, è stato pieno di ostacoli.

L’Italia ha finalmente la sua legge sulle unioni civili e sulle coppie di fatto. L’approvazione finale del ddl Cirinnà, dal nome della senatrice del Partito democratico che ha seguito l’iter, è arrivata l’11 maggio con un voto di fiducia alla Camera. Una replica delle mille polemiche che avevano accompagnato l’esame del testo già lo scorso febbraio al Senato. Testo che alla fine aveva ottenuto l’approvazione solo dopo lo stralcio di un intero articolo, quello legato alla stepchild adoption. Per il premier Matteo Renzi “è un giorno di festa per chi vede dopo anni che gli vengono restituiti diritti talmente civili da non aver bisogno di altri aggettivi”.

 

unioni civili
Una manifestazione gay a Roma © Pacific Press/Corbis via Getty Images

Le adozioni da parte di coppie omosessuali

Ma non per tutti l’approvazione della legge costituisce un motivo per festeggiare in pieno. Le associazioni gay si dichiarano soddisfatte solo in parte, proprio per via dell’assenza della stepchild adoption. L’espressione inglese indica la possibilità da parte di un partner di una coppia omosessuale di poter chiedere l’adozione di un eventuale figlio avuto dal compagno nel corso di una precedente relazione, che era considerato dalle associazioni che si battono per i diritti delle coppie lgbt uno dei grandi passi avanti segnati da una legge che sarebbe stata così “la prima misura minima di tutela e garanzia per le coppie gay e lesbiche e per le loro famiglie” (anche se resterà facoltà del giudice, di volta in volta, disporre l’adozione).

 

Saltato questo punto, saltata ogni associazione con il matrimonio (oggi l’unione civile è definita dalla legge “specifica formazione sociale”) e saltato perfino l’obbligo di fedeltà proprio per marcare un’ulteriore differenza tra matrimonio e unione civile, la legge ha finito per ottenere in aula i voti dei moderati ma per essere disconosciuta proprio dalle comunità omosessuali.

 

Cosa prevede la futura legge sulle unioni civili

Sul punto già da tempo la maggioranza, con il senatore democratico Luigi Zanda, ha promesso che “la questione della stepchild adoption verrà affrontata con una legge ad hoc”. Quelle che diventeranno legge per ora saranno una serie di estensioni ai contraenti di una coppia civile dei diritti già riservati alle coppie etero, in particolare le pensioni di reversibilità, il diritto di subentrare al contratto di affitto, la comunione dei beni, le decisioni in materia sanitaria, congedi matrimoniali, assegni familiari e accessi alle graduatorie pubbliche. Abbastanza per scontentare d’altra parte la fascia più conservatrice del Paese, incarnata dal popolo del Family Day, per il quale altro che festa: addirittura oggi “si uccide la democrazia, si istituisce un simil-matrimonio e de facto si apre alle adozioni per coppie dello stesso sesso privando il bambino del diritto di avere un padre e una madre”.

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